Ci siamo, il momento topico è arrivato. La Juventus affronta l’andata degli ottavi di Champions League sul difficile campo dell’Atlético Madrid. Avversario tosto, scorbutico per eccellenza, che magari non avrà l’appeal di Barcellona o Real Madrid ma rimane una delle regine del calcio europeo. Fare un pronostico è difficile, perché i Colchoneros hanno dimostrato, nel recente passato, di saper vestire la pelle di specialista della Champions. El Cholo Simeone ha creato una squadra a sua immagine e somiglianza: tonica, mai arrendevole, imperniata su una difesa solida, a tratti impenetrabile. Basti pensare che nella Liga l’Atlético ha subito solo 17 reti in 24 incontri, mentre in Champions League il portiere Oblak sta mantenendo l’imbattibilità da tre partite.
Le difficoltà sono quindi evidenti per la Juventus. Ma, come si dice in gergo, il dado è tratto. Allegri sa di poter contare su un gruppo affiatato, che in campionato sta volando verso la conquista dell’ennesimo scudetto. Tutta l’attenzione è per la Champions. Non a caso l’acquisto di Cristiano Ronaldo è stato fatto proprio nell’ottica di dare l’assalto al trofeo più prestigioso, che manca in bacheca da ben 23 anni. Non bastano le tre finali conquistate in questo periodo. I bianconeri vogliono scrollarsi di dosso l’etichetta di eterni secondi, e per raggiungere il loro obiettivo devono innanzitutto superare la resistenza dell’Atlético.
Massimiliano Allegri contro Diego Simeone. Due allenatori ormai navigati e smaliziati, conoscitori delle sfaccettature della Champions League. E pensare che i destini di entrambi potevano intrecciarsi anche da calciatori: il tecnico della Juve lasciò il Pisa al termine della stagione 1988-89, mentre l’argentino arrivò in riva all’Arno l’anno successivo. Poi la storia ha portato i due ad avere carriere differenti, soprattutto quando calcavano i rettangoli verdi. Profondamente diversi dal punto di vista caratteriale, ma uniti, adesso, dall’attenzione maniacale dei dettagli e dall’importanza della fase difensiva.
Però sarà anche la sfida dei due grandi ex, Mario Mandžukić e Álvaro Morata. Il centravanti croato a Madrid ha giocato solo un anno, ma ha lasciato una traccia nitida, segnando 12 gol in 28 match durante la stagione 2014/15. Lo spagnolo, invece, ha vestito la maglia bianconera per due anni prima di tornare alla casa madre blanca. Tutti si aspettano Cristiano Ronaldo e Griezmann ma sia Mandžukić che Morata possono ergersi ad assoluti protagonisti della doppia sfida.