Ammettiamolo, per gli appassionati più puristi della Formula 1 è un vero e proprio pugno nell’occhio. La nuova Ferrari SF90 presentata venerdì scorso sfoggia una livrea di un colore che non rammenta assolutamente quel bel rosso vivo, quel Rosso Ferrari acceso che ha contribuito a rendere immortale la scuderia di Maranello, fin dalla sua fondazione avvenuta 90 anni fa come reparto sportivo dell’Alfa Romeo (ecco spiegato il motivo del nome della vettura di quest’anno).
Invece, appena Sebastian Vettel e Charles Leclerc hanno tolto il velo sulla monoposto, un sussulto di sorpresa ha colpito i presenti a Maranello. “Oddio, la Ferrari è diventata arancione“, avranno pensato in molti. La mente degli appassionati è subito tornata in mente alle Ferrari “strane”, come quelle bianco-rosse vincenti con Niki Lauda del 1975 e del 1977 e quelle molto meno competitive come quelle del 1993 e del 2006. Oppure ancora come la Ferrari 158, che nei GP degli USA e in quello del Messico corse tutta verniciata di blu, il colore della North American Racing.
Niente paura, il rosso opaco tendente all’arancione ha una spiegazione molto precisa. E, soprattutto, squisitamente strategica. Non aver voluto lucidare la carrozzeria della SF90 ha significato diminuire il peso della vernice. Questo perché i nuovi regolamenti prevedono una vettura con un peso minimo di 743 kg, dei quali 80 destinati al pilota più i suoi equipaggiamenti e un serbatoio capace di contenere 110 kg anziché 105 kg. Considerati i nuovi vincoli, aver “risparmiato” sul peso (anche se da un punto di vista fisico, dato che si parla di chilogrammi come unità di misura, sarebbe più corretto parlare di “massa”) della vernice comporta che i grammi risparmiati potranno essere utilizzati su altre più importanti componenti.
Una decisione non nuova dalle parti di Maranello, dato che negli ultimi anni spesso e volentieri la Ferrari ha lasciato volutamente non verniciata la parte del retrotreno dove sono presenti gli scarichi, proprio per poter giocare in maniera opportuna sul peso complessivo.
In conclusione, bisogna farci semplicemente l’abitudine. Poi, alla fine contano – come sempre – i risultati. Scommettiamo che se la SF90 risulterà essere competitiva fin da Melbourne, nessuno più parlerà di “rosso opaco” e si comincerà a narrare di “rosso strategia”?