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Quando il colpo è a zero: l’arte di fare affari vincenti

Che il modello Juventus sia quello da imitare penso sia ormai ovvio, ma oltre il lato prettamente calcistico (sette Scudetti consecutivi parlano da soli) anche dal punto di vista economico i bianconeri hanno molto da insegnare alle altre avversarie.

La lungimiranza e l’accuratezza nel scegliere i giocatori a tempo addebito per poi accaparrarseli a parametro zero è diventato il punto di forza di Agnelli, Paratici e Marotta (prima dell’addio di qualche mese fa) che nel corso degli anni hanno costruito un vero e proprio squadrone senza spendere un euro.

Va detto però che se sotto la voce spese di trasferimento il valore sia zero, campi come ingaggio e commissioni per gli agenti toccano spesso cifre molte alte. La strategia bianconera infatti inizia dal corteggiare un determinato giocatore in scadenza di contratto strizzando l’occhio al procuratore che, entusiasta di garantire uno stipendio maggiore al suo assistito, esige anche delle commissioni piuttosto elevate per far andare in porto il passaggio del giocatore.

Nell’ultima decade i nomi aggiunti alla rosa a parametro zero sono veramente tanti, dai più sconosciuti come Troisi e Rossetti ai fenomeni come Andrea Pirlo e Pogba. Era il lontano 2011 infatti quando l’ex centrocampista del Milan si accasa sotto la Mole alla corte di Antonio Conte dopo aver vinto tutto con la maglia rossonera e voglioso di rilanciarsi al centro di un progetto che poi si rivelerà vincente grazie soprattutto alle sue giocate.

L’anno successivo è il turno di Paul Pogba, arrivato giovanissimo dal Manchester United; il club inglese infatti non crede fino in fondo nelle capacità del francese, ma Conte se ne innamora fin da subito cominciando a schierarlo titolare fino a farlo diventare un punto fermo della squadra che poi con Allegri perderà in finale di Champions League contro il Barcellona.

Il 2013 e il 2014 sono gli anni degli attaccanti: Fernando Llorente e Kingsley Coman sono dei nuovi giocatori bianconeri senza sborsare un euro. Lo spagnolo si rivelerà determinante con 27 reti in 92 presenze, mentre il francese verrà poi sacrificato al Bayern Monaco per giungere a giocatori più pronti a vincere fin da subito.

Nel 2015 l’arrivo di Sami Khedira compensa la partenza di Pogba e il centrocampista tedesco sarà un perno inamovibile di Allegri che lo schiera costantemente come mezzala nel suo centrocampo a tre. L’anno successivo è la volta di Dani Alves, giunto dal Barcellona per far fare quel salto di qualità decisivo per vincere la tanto sognata Champions League. L’obiettivo sfumerà con la finale di Cardiff persa contro il Real Madrid, ma il brasiliano si è dimostrato un grande acquisto a parametro zero.

La passata stagione è stata la volta di Emre Can, sbarcato a Torino dal Liverpool dopo un lungo corteggiamento. Il tedesco ha faticato più del previsto per scalare le gerarchie di Allegri e, complice qualche infortunio di troppo, sta emergendo soltanto in questo campionato come centrocampista che unisce quantità e qualità.

L’ultimo arrivato a parametro zero è Aaron Ramsey, o meglio ancora da arrivare: il gallese infatti è ufficialmente un futuro giocatore della Juventus, ma potrà indossare la maglia bianconera soltanto quando sarà conclusa questa stagione.

Non si vince solo in campo, ma nel calcio moderno fare ottimi affari è la chiave per mantenersi costantemente ai vertici del calcio europeo: la scalata della Juventus è esemplare e il sogno Champions League ogni anno sembra sempre più realizzabile anche grazie ai preziosi innesti a parametro zero.