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Quanto sono belle le medaglie inaspettate di slittino e sci…

I successi nello sport sono tutti belli e tutti da ricordare. A maggior ragione se arrivano in manifestazioni internazionali. Il culmine – neanche a scriverlo – sono i Giochi Olimpici. Ma anche rassegne come Mondiali, Europei e Coppe del Mondo hanno il loro sacrosanto perché. E riuscire a trionfare in queste competizioni ti lascia davvero soddisfatto. E la soddisfazione diventa – se possibile – esponenzialmente più grande nel caso l’alloro che hai conseguito era difficilmente pronosticabile alla vigilia.

Ebbene, l’Italia degli sport invernali nel giro di pochi giorni ha potuto celebrare due successi che erano davvero davvero inattesi. Il primo è avvenuto domenica 10 febbraio, in quel di Oberhof (Germania), sede dell’8/a tappa della Coppa del Mondo di slittino. Una tappa particolarmente attesa per gli slittinisti europei, dato che le gare assegnavano anche i titoli continentali per ogni specialità. E nella gara a squadre, i pronostici apparivano abbastanza delineati: Germania favorita assoluta e con l’Italia che doveva azzeccare la gara della vita per poter sperare di contendere uno dei due gradini del podio rimasti a Russia, Austria e Lettonia. La gara della vita Dominik Fischnaller, Andrea Vötter e l’equipaggio del doppio formato da Ivan Nagler e Fabian Mallaier l’hanno fatta. Ed è valsa il successo pieno con il conseguente titolo europeo. Il “Dream Team” tedesco, formato da Johannes Ludwig, Natalie Geisenberger e i due Tobias, Wendl e Artl, hanno dovuto cedere il passo agli azzurri di 116 millesimi.

Bravissimi sono stati sia Andrea Vötter che Nagler/Mallaier a contenere il distacco dai loro avversari, ma il capolavoro lo ha compiuto Dominik Fischnaller che nella prova maschile ha rifilato ben due decimi a Ludwig. Bronzo alla Lettonia, a quasi mezzo secondo. Una vittoria che, sommata a quella ottenuta a Altenberg da Sandra Robatscher, dimostra come il movimento dello slittino italiano sia in piena crescita.

Del tutto inatteso è invece il bronzo dell’Italia al Team Event dei Mondiali di sci alpino in corso di svolgimento a Are (Svezia). Irene Curtoni, Alex Vinatzer, Lara Della Mea e Simon Maurberger hanno riscritto la storia perché da quando questa prova è all’interno del panorama iridato (Bormio 2005), mai l’Italia era andata a medaglia.

Ma che le cose potessero andare bene, lo si era capito fin dal primo turno, nel quale si è sconfitta la Finlandia 3-1 e col medesimo punteggio si era eliminata la Norvegia nei quarti. Poi in semifinale, il 2-2 con l’Austria che costa però l’addio all’oro per la somma dei punteggi e che causa tanto rammarico per la caduta della Della Mea in gara, avvenuta nella sua prova quando stava nettamente vincendo il suo parallelo con l’austriaca Liensberger. Infine, la finale per il bronzo con la Germania. Una finale che stava vivendo lo stesso copione della semifinale, poiché sulla pista la sfida era terminata 2-2 con la somma dei tempi che favoriva i teutonici. Ma l’occhio lungo della tecnologia ha pizzicato l’inforcata del tedesco Strasser, un’inforcata che vuol dire squalifica. Punto dunque all’Italia, risultato di 3-1 e medaglia di bronzo agli azzurri.

Una medaglia, anzi, due medaglie bellissime. Miglior viatico per la campagna di assegnazione dei Giochi Olimpici Invernali al duo Milano – Cortina d’Ampezzo non avrebbe potuto esserci.