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Bottino positivo per l’Italia ai mondiali di sci alpino

La prima settimana di gare ai mondiali di sci alpino ad Are, in Svezia, è andata in archivio con un buon bottino per la squadra azzurra: un oro, un argento e un bronzo. Gli sci veloci, quelli che nell’ultimo periodo stanno dando le maggiori soddisfazioni in Coppa del Mondo, non hanno deluso le attese nonostante un pizzico di pessimismo iniziale legato agli infortuni. Era da Garmisch 2011 che il medagliere della rappresentativa azzurra non raggiungeva questi livelli anche se, è necessario sottolinearlo, una gara di un mondiale spesso diventa come una lotteria tra condizioni meteo proibitive e tracciati accorciati per esigenze organizzative.

L’Italia si porta a casa tre medaglie importanti tra cui un titolo iridato, quello di Dominik Paris in Supergigante, ma si lascia anche un po’ di amaro in bocca. Un disappunto originato dall’esito delle prove di discesa libera dove c’erano le principali aspettative dei nostri atleti, in primis lo stesso Paris e Sofia Goggia. Nessun atleta nostrano è riuscito a salire sul podio e ha pesato molto il tracciato che ha finito per penalizzare alcuni specialista della gara più veloce. Un peccato perchè i due podi ottenuti nei giorni precedenti facevano sognare una doppietta. In compenso la discesa ha permesso a due stelle del circo bianco come Svindal e Vonn di congedarsi dalle gare nel migliori dei modi: un lieto fine in stile film hollywodiano.

Capitolo combinata. L’Italia ha sfiorato il podio con Tonetti, però questa gara ha finito solo per lasciare dubbi e polemiche. Il tracciato dello slalom secondo alcuni ha favorito in maniera sproporzionata i francesi, tra cui il vincitore Pinturault, ma si invoca la necessità di cambiare formula. Il binomio discesa-slalom non piace e si chiede di passare allo slalom gigante per creare meno disparità tra le due manche.

Infine la giornata di martedì ha regalato una soddisfazione inaspettata alla squadra azzurra (Forse l’ultima visto che nelle prove più tecniche l’Italia ha poche possibilità di ambire al podio). Ci riferiamo al terzo posto ottenuto nel Team Event, specialità nuova dove i nostri non vantano una grande tradizione. La grinta di giovani promettenti come Baumberger e Vinatzer, unita al duo femminile Della Mea-Curtoni, con quest’ultima a mezzo servizio per via di un infortunio, hanno portato il tricolore a raggiungere un risultato poco pronosticabile e che permette di creare una buona base per il futuro. Un risultato thrilling visto perché la finalina per il bronzo con la Germania è stata decisa in extremis: Vinatzer infatti nell’ultima discesa era stato battuto dal teutonico Strasser, ma dopo qualche minuto la squalifica del tedesco unite alle immagini della sua inforcata hanno ribaltato il risultato permettendo ai nostri azzurri di passare dalla delusione alla gioia di una medaglia iridata.