Inter obbligata a ripartire da Parma. Al Tardini, un passato diviso tra gioie e dolori
La crisi nera d’inizio anno dell’Inter di Spalletti, ha probabilmente toccato l’apice con la sconfitta casalinga contro il Bologna. Gli evidenti problemi di spogliatoio, la mancanza di idee in campo e l’incertezza sulla conferma del tecnico, stanno sicuramente condizionando la stagione. Una sola vittoria nel 2019, tra l’altro diventata ormai inutile contro il Benevento in Coppa Italia, è la perfetta fotografia del momento dei Nerazzurri. Nonostante il Gennaio nero, Icardi e compagni restano saldamente al terzo posto e in piena zona Champions, piazzamento che dovranno però difendere fino all’ultima giornata.
Per uscire dalla crisi, i Nerazzurri dovranno ritrovare i tre punti che mancano in campionato da un mese e mezzo, ma per farlo bisognerà battere una squadra in salute come il Parma. I ducali sono reduci dalla clamorosa rimonta dell’Allianz Stadium che è valsa un preziosissimo punto in casa della Juventus capolista, e sono inoltre ben distaccati dalla zona retrocessione. Non è dunque utopia, immaginare che Gervinho e compagni ripetano lo scherzetto fatto all’andata, quando un super gol dell’ex Di Marco stese i Nerazzurri, al termine di una partita piena di polemiche arbitrali. Come se non bastasse il momento critico, a preoccupare l’Inter sono anche i numeri. Per il club milanese, il Tardini è infatti un tabù: il bilancio negli scontri diretti è nettamente in favore degli emiliani, vittoriosi per 14 volte su 24 partite giocate, mentre i Nerazzurri hanno espugnato Parma solo 4 volte in Serie A.
I precedenti non sono dunque esaltanti per gli interisti, che negli ultimi dieci anni hanno esultato una sola volta in casa dei Gialloblù, in un Parma-Inter della stagione 2013/2014 terminato 0-2 (Rolando, Guarín). L’ultimo scontro diretto al Tardini, prima del fallimento dei ducali, si ricorda invece soprattutto per due motivazioni: in primis, per la prima e unica doppietta in carriera di Paolo De Ceglie, e successivamente per il conseguente esonero di Walter Mazzarri, che segnò l’inizio della seconda avventura Nerazzurra di Roberto Mancini. L’attuale tecnico della Nazionale ripartì da dov’era finita la sua prima esperienza sulla panchina interista, dato che l’ultima partita della sua prima gestione coincide con una delle pochissime gioie raccolte dall’Inter in terra ducale: era il 18 Maggio 2008, e sotto la pioggia di Parma uno strepitoso Zlatan Ibrahimović regalò con una doppietta il sedicesimo scudetto ai Nerazzurri, spedendo in Serie B i Gialloblù.
Non solo disastri dunque al Tardini per la squadra del Biscione, ma quelli erano decisamente altri tempi. Il nuovo Parma targato D’Aversa non è assolutamente un avversario facile da affrontare, specialmente con una freccia in rosa come Gervinho al top della forma. Una freccia nel suo arco la recupera però anche Luciano Spalletti, che con il rientro di Keità avrà una soluzione in più per un reparto offensivo mai così in difficoltà. Una piccola speranza in più per sfatare finalmente il tabù Tardini, per salvare la stagione e soprattutto la panchina.