Sono lontani gli anni di gloria in cui l’Udinese lottava per un posto in Champions League, in cui la squadra bianconera ammaliava l’Italia calcistica con imprese storiche per una provinciale. Negli ultimi anni i friulani si sono spesso salvati per il rotto della cuffia, dando sempre la sensazione di rimanere nella massima categoria più per demeriti altrui che per meriti propri. Sono lontani gli anni in cui a Udine il pubblico poteva ammirare grandi marcatori come Bierhoff, Amoroso o Di Natale, gente da 25 gol a campionato.
Quest’anno più che mai l’Udinese rischia di retrocedere, nonostante il passo delle ultimissime sia molto lento. Sono bastati un successo del Frosinone e uno del Bologna per accorciare clamorosamente la classifica, che vede i friulani poco sopra la linea di galleggiamento, con soli due punti di vantaggio sul terzultimo posto. Il problema principale per i friulani è il gol: con 18 reti all’attivo la squadra di Nicola ha il terzultimo attacco della Serie A, meglio solo di Frosinone (16) e Bologna (17). Una media di neanche un gol a partita che evidenzia in particolar modo la scarsa vena realizzativa degli attaccanti: il miglior marcatore dei friulani è Rodrigo De Paul, che di mestiere non fa il centravanti.
Le speranze bianconere erano riposte principalmente su Kevin Lasagna che, a inizio anno, era anche entrato nei radar della nazionale di Mancini. Lasagna non ha però dato il contributo sperato, realizzando 3 sole reti sino a questo momento, tante quante Pussetto, altro elemento offensivo del gruppo guidato da Nicola. Per l’argentino si tratta della prima stagione in Serie A e il bottino di gol, a poco più di metà campionato, ci può stare. Quello di Lasagna no: il terminale offensivo di una squadra non può permettersi di buttarla dentro con così poca costanza, non se ci si vuole salvare.
L’acquisto di Okaka sembrava una valida opzione: il centravanti in prestito dal Watford ha condito il suo esordio con un gol ma non si è ripetuto nelle successive giornate. La formazione messa in campo da Nicola nella gara interna contro la Fiorentina, poi, ha lasciato sgomento più di qualcuno: l’Udinese ha giocato senza attaccanti, con due esterni d’attacco/trequartisti come De Paul e Pussetto in avanti. Iniziare una stagione senza un giocatore da doppia cifra è pericoloso ma non correre ai ripari in modo deciso a gennaio è anche peggio.
Per i tifosi friulani si prospetta l’ennesima stagione di sofferenza fino all’ultima giornata, con un attacco che non segna e una squadra che non diverte. La dirigenza bianconera non può sperare di campare sui limiti altrui ancora molto a lungo, in ottica futura l’Udinese necessita di rinforzi mirati nel reparto d’attacco che, da quando ha perso Di Natale, non ha più trovato un’adeguata bocca di fuoco.