Le ultime due prove di slalom, a Wengen e a Kitzbuhel, valide per la Coppa del Mondo di sci alpino maschile avevano lanciato un particolare segnale. Dopo un avvio di stagione dominato dall’austriaco Marcel Hirscher, senza rivali all’altezza e con un Kristoffersen in parabola discendente, sulla scena si è presentato con irruenza un francese di appena 21 anni: Clement Noel. Le due vittorie del transalpino hanno lasciato di stucco gli appassionati e lo stesso Hirscher, apparso in difficoltà nel tentativo di controbattere. Un grande campione però non si lascia persuadere così facilmente; un momento di debolezza causato dalla sorpresa ci può stare, ma la risposta arriva e puntualmente la reazione si è vista sul tracciato serale di Schladming.
Con la sua solita prestazione ha stracciato tutti i rivali, mentre Noel lasciava la gara dopo appena pochi pali nella prima manche. Questa rivalità a poche settimane dal mondiale però serve, come serve quella tra Shiffrine Vhlova in campo femminile. Due medaglie che apparivano sicure fino a qualche mese fa, adesso iniziano a vacillare e ad essere meno certe. Hirscher resta il campione incontrastato, ma ora dovrà gareggiare con il peso della pressione che prima non c’era. Un peso che, in un evento particolare, può giocare anche un ruolo fondamentale; ed è qui che deve saltare fuori la classe del campione.
L’ultimo fine settimana invece ha riscoperto la grande Italia degli sci veloci. Dominik Paris ha trovato un nuovo successo e ha sfiorato la doppietta per un solo, banale e impercettibile errore. La condizione c’è e si può sperare nel titolo mondiale. In campo femminile è tornata a gareggiare Sofia Goggia. Pensavamo che sarebbe servito un bel po’ prima di vederla competitiva, ma una come Goggia non ama aspettare e ha regalato ai tifosi azzurri due secondi posti. Peccato che il suo ritorno sia stato bilanciato negativamente dal pesante infortunio alla giovane Sosio e dallo stop di Federica Brignone. Insomma l’infermeria azzurra non ne vuole sapere di svuotarsi definitivamente.