Prime amichevoli, per le squadre dell’Allsvenskan, impegnate nella preparazione pre stagione. al coperto, e su campo sintetico, il Göteborg ha battuto, in amichevole, i norvegesi dello Stabæk. Una utile sgambata, per i Blåvitt, che hanno messo in mostra qualcosa di buono in attacco e dove si è distinto il giovanissimo (18 anni) Måns Saebbö. Bello il primo gol della compagine biancoblù, segnato da Affane con una violenta fiondata, al termine di un’azione corale di tutto rispetto per l’eleganza del palleggio.
A tenere banco, però, sono soprattutto le notizie di mercato. Molto attivo, in particolare, il Norrköping: Sead Hakšabanović (un talento che sembrava diretto all’Inter, lo scorso anno) e il ritorno in biancoblù di Christoffer Nyman (al quale deve aggiungersi Fransson, rientrato nella scorsa stagione dopo la parentesi in Svizzera) sono colpi che collocano i Peking in prima fila, insieme ai campioni in carica dell’AIK e al Malmö, tra le squadre accreditate per un campionato di vertice.
La squadra campione nel 2015, dove è ancora vivissimo il ricordo di Gunnar Nordhal (a lui, omaggiato con un monumento davanti all’ingresso della tribuna stampa, è dedicata la curva dei sostenitori più accesi della compagine svedese, denominata infatti “Curva Nordhal”, in italiano), sta facendo le cose in grande. Nonostante la partenza di Karlsson, la squadra sembra essersi rinforzata. Certo, il capitano Thern vorrebbe vedere tanti arrivi (“Servirebbero cinque o sei nuovi giocatori per reggere anche l’impatto con le qualificazioni in Europa League”) ha recentemente dichiarato a Fotbollskanalen.
Il tecnico Gustafsson gli ha però risposto, utilizzando un’altra testata (Fotbolldirekt): “Non credo che conti la quantità, ma la qualità. Ai nastri di partenza, avremo una squadra competitiva e in grado di lottare con le più forti. Sto ragionando anche in termini di schemi di gioco: credo che, con questa rosa, possa essere preferibile giocare con un 3-5-2 anziché col 3-4-3 della scorsa stagione.”
Il grande colpo di mercato, però, è indubbiamente il giovane Hakšabanović. Il ragazzo, di origine montenegrina, pagato lo scorso anno ben 40 milioni di corone (poco più di 3.900.000 Euro) dal West Ham, ha avuto un impatto sfortunato con il calcio inglese: probabilmente non era ancora pronto. Di conseguenza, il club londinese ha deciso, anziché dirottarlo in Spagna (si diceva che sulle sue tracce ci fosse il Malaga), di rimandarlo in patria, a mettere insieme minuti ed esperienza. Tuttavia, in modo inaspettato sotto certi aspetti, i Peking hanno battuto la concorrenza qualificata dell’AIK campione.
Pensando a come gioca il centrocampista offensivo ex Halmstad, appare chiara la volontà di Gustafsson di cambiare schema. Il talentino ama giocare dietro le punte e, in un 3-5-2 studiato su misura per le sue caratteristiche, potrebbe fare bene. Certo, ci vorrà personalità per prendere in mano una compagine ambiziosa come quella biancoblù, che non vuole certo attendere altri 26 anni per tornare sul gradino più alto del podio. Però è un dato di fatto che questa stagione, per il diciannovenne (compirà vent’anni a maggio), potrà davvero essere quella della svolta: o in un senso, o nell’altro.
A Stoccolma, invece, per ora il profilo è basso. Dopo Olsson, è partito (in prestito) anche l’argentino Stefanelli (destinazione Anorthosis Famagusta, a Cipro). Il commento, sul sito ufficiale del club, da parte del direttore sportivo Björn Wesström è stato laconico: “Nicolás fa parte di quella categoria di giocatori per la quale si ragiona in termini di crescita e successiva cessione, con un profitto finanziario per il club. Il 2018 non è stata la stagione che speravamo per Stefanelli: a questo punto, il prestito in un ambiente che giudichiamo giusto per raggiungere l’obbiettivo originale è la logica conseguenza.”
In effetti, il giocatore, nella cavalcata vincente della scorsa stagione, ha messo insieme solo sei apparizioni. Norling gli ha preferito l’affidabile Elyonoussi e il vecchio ma delizioso Goitom, rientrato a Solna dopo una parentesi all’estero. Il tecnico è stato un po’ enigmatico rispetto alla questione, quando gli inviati di Fotbollskanalen gli hanno chiesto un commento.
Del resto, Stefanelli era arrivato nel 2017 all’AIK per una cifra importante, sicuramente non arrivata da Cipro in contropartita (“Non è un livello di cifre alle quali siamo abituati a negoziare o acquistare” il commento di Wesström sul sito ufficiale del club), e il non averlo valorizzato potrebbe essere visto come una colpa: “Beh, rispetto a Nicolás io e la dirigenza abbiamo sicuramente una visione differente. Magari, qualcuno potrebbe pensare che ho bruciato un sacco di soldi. Comunque io sono fedele alla società, anche se su questa cosa possiamo avere sfumature diverse.”
Di sicuro, il tecnico è forte di una vittoria in campionato (che era attesa da ben nove stagioni) e da una squadra che ha dimostrato solidità e carattere, soprattutto nella fase decisiva del torneo. Insomma, se ci sarà la resa dei conti, alla Friends Arena, lo vedremo più avanti, soprattutto se ci sarà qualche intoppo.