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Luis Muriel ha acceso l’entusiasmo del popolo viola

L’ultima domenica di campionato, la prima del girone di ritorno, ha proposto solo due gare alle ore 15.00. Una situazione insolita per gli amanti della Serie A; eppure è bastata una sola gara, quella dell’Artemio Franchi tra Fiorentina e Sampdoria, per condensare una serie di forti emozioni. Un 3-3 pirotecnico, un botta e risposta continuo, reti di pregevole fattura e anche le immancabili polemiche arbitrali. Di tutto e di più in una fredda domenica di gennaio.

Questa partita ha segnato l’esordio in A in maglia viola del colombiano Luis Muriel (Già visto all’opera in Coppa Italia a Torino). Un debutto con i fiocchi con due gol che hanno fatto subito innamorare la tifoseria gigliata e messo a tacere gli scettici. Azioni che hanno messo in luce la buona tecnica dell’ex Siviglia, ma soprattutto la sua potenza come in occasione del secondo gol: una rete che tanti, Stefano Pioli incluso, hanno paragonato, forse anche esagerando, al fenomeno Ronaldo. Firenze vede una luce. Non è arrivato un bomber alla Toni o alla Kalinic, ma Luis Muriel rappresenta comunque un attaccante in grado di mettere freschezza e rendere più frizzante la manovra offensiva gigliata. Con lui e con Chiesa ci si può divertire.

Due prodezze annullate però da altrettante clamorose ingenuità senza le quali la Fiorentina avrebbe colto tre punti utilissimi per avanzare nella difficile lotta all’Europa. La Sampdoria infatti ha saputo mettere paura solo nel finale con la doppietta di Quagliarella, ma in generale non ha mai dato l’impressione di soggiogare l’avversario nonostante la superiorità numerica; un atteggiamento che lo stesso Giampaolo non ha gradito, prendendosi per primo le colpe per aver messo in campo una squadra fisicamente non al top. In casa viola invece ci si guarda bene dal parlare di errori dei singoli e si preferisce ragionare sempre in generale. L’espulsione di Fernandes però ha dato un colpo quasi mortale ai toscani, che fino a quel momento avevano il pallino del gioco ed erano passati in vantaggio dopo una buona mole di gioco. Un episodio evitabile. Troppa foga per un giocatore già ammonito; doveva misurare e porre più attenzione ai suoi interventi.

L’inferiorità numerica ha obbligato Pioli a togliere Simeone, anche in questa occasione da 5 in pagella. In dieci uomini i viola hanno tenuto testa e nella ripresa la prodezza di Muriel ha di nuovo riportato la squadra di casa in palla. Ecco allora la seconda autoflagellazione viola per mano, anzi per colpa della folle mano di Vitor Hugo. Il difensore brasiliano è uno degli elementi migliori di questa stagione, ma nelle ultime due partite casalinghe con Parma e Sampdoria è stato protagonista in negativo per colpa di episodi decisivi e risultati pesanti come macigni per la Fiorentina. Per sua fortuna la pezza messa dal suo compagno di reparto, l’argentino Pezzella, ha evitato una sconfitta ingiusta. Nel frattempo il reparto difensivo inizia a intravedere qualche scricchiolo come nel caso di Milenkovic: le ultime voci di mercato potrebbero aver condizionato la prestazione del serbo, oggi sottotono rispetto alla media.

Il reparto di centrocampo è enigmatico e sotto osservazione per via del mercato. Le scelte di Pioli non sono mai state gradite dalla piazza. Veretout è tornato mezzala dopo una stagione passata da play, ma l’impiego di Fernandes e Gerson non ha convinto. Ci si chiede inoltre perché venga concesso poco spazio a Dabo, ma Pioli ha replicato affermando di aspettarsi di più dal francese. Sorprende poi la scelta di Benassi in panchina; nelle ultime due gare contro le genovesi ha giocato appena 33’, troppo poco per un giocatore carismatico come lui. Nel frattempo la Fiorentina insiste sul mercato e ora punta Gagliardini dell’Inter. Quello che una volta era il settore con più elementi e dove Pioli aveva maggiori possibilità di scelta, adesso sembra quello più fragile.