Cagliari ed Empoli, un pari che consiglia di ricorrere al mercato
La sfida salvezza della 20/a giornata tra Cagliari ed Empoli è finita con un nulla di fatto: un 2-2 maturato nel primo minuto di recupero dopo innumerevoli peripezie e frutto più che dello spettacolo, di alcune evidenti lacune palesate dalle due squadre. Sia Maran che Iachini erano alle prese con diverse assenze: Ceppitelli, Klavan, Sau e Cerri tra le fila rossoblù, Bennacer, Krunić, Antonelli, Capezzi e La Gumina tra i toscani. Iachini ha dovuto impiegare in regia Matteo Brighi, quasi 38 anni, alla prima da titolare in questo campionato, mentre a Maran, forse, sono mancate le pedine giuste da inserire a gara in corso, anche se proprio da un cambio, quello di Farias per João Pedro, è maturato il pareggio dei rossoblù.
Al di là delle assenze, Cagliari ed Empoli, in maniera diversa, non hanno spolverato una grande prestazione: l’Empoli è parso troppo rinunciatario nel primo tempo, soffrendo il pressing dei rossoblù anche nelle prime battute della ripresa, mentre il Cagliari, negli ultimi venti minuti, è sparito dal campo, evidenziando limiti fisici e caratteriali. Il pareggio al 91′ di Farias, probabilmente alla sua ultima apparizione con la maglia dei sardi, è forse più colpa di Veseli, che perde goffamente il contrasto col brasiliano, che merito dell’attaccante cagliaritano, che si è ritrovato a tu per tu con Provedel quasi per caso. Mandando indietro il nastro, anche i due gol dell’Empoli sono frutto di altrettante disattenzioni della difesa rossoblù: sul gol di Di Lorenzo, Cragno non esce a smanacciare il cross di Pasqual e Barella si perde l’esterno empolese, mentre sul gol di Zajc lo stesso Barella è “molle” in contrasto e il resto della difesa è poco reattiva nel chiudere lo specchio allo sloveno.
Il mercato serra i battenti il prossimo 31 gennaio e ci sembra evidente che sia Cagliari che Empoli hanno bisogno di qualche ritocco. I rossoblù dovranno definire le posizioni di Sau e Farias: entrambi sono dati per partenti, ma è chiaro che vanno sostituiti con giocatori che possano adattarsi all’unica certezza dell’attacco rossoblù, ovvero Leonardo Pavoletti. In questo senso, ieri Maran ha potuto pescare Farias dalla panchina, ma un domani servirà qualcuno in grado di dare al reparto offensivo quel pizzico di imprevedibilità che oggi nessuno è in grado di dare. L’altro problema da risolvere è quello del terzino sinistro: Padoin sta tirando la carretta da tempo, ma è evidente che gli manca lo spunto in fase offensiva, mentre Lykogiannis e Pajač non convincono del tutto il tecnico. Ieri dalla destra sono arrivati diversi cross (non solo da parte di Srna, ma anche a opera di Birsa e di Ioniță, che ha imbeccato Pavoletti nell’azione dell’1-0), mentre dalla corsia mancina poco e niente.
Capitolo Empoli. Iachini lo dice da tempo e lo ha ribadito ieri: la rosa dei toscani è corta e lo sarà ancora di più se la dirigenza cederà alle lusinghe del Genoa per Krunić. Ma paradossalmente il centrocampo è forse il reparto con meno problemi, perché ai toscani servirebbe un rinforzo soprattutto in attacco e in difesa, che al momento è la seconda peggiore della Serie A, dopo quella del Frosinone. A parte il centrale, dicevamo, occorrerebbe anche una punta: La Gumina a nostro avviso merita la conferma anche se è troppo discontinuo, Ciccio Caputo è una certezza, ma Zajc non ha i numeri del centravanti e a Iachini occorrerebbe un’alternativa in grado di attaccare la profondità e, nel caso di ieri, di alleggerire la pressione dei difensori avversari su Caputo.
Dieci giorni esatti prima dello stop alle trattative, poi sarà quel che sarà. Nel frattempo, però, il campionato va avanti e, anche se la classifica non è da buttare via (soprattutto quella dei rossoblù), c’è il rischio che aumentino i rimpianti: a conti fatti, già dopo la gara della Sardegna Arena resta la sensazione che più che un punto guadagnato siano due punti persi sia per l’una che per l’altra squadra.