Lo sport italiano è davanti a un bivio che può segnare il proprio futuro. Da una parte la riforma del Coni approvata nella legge di bilancio, dall’altra la grande campagna e l’organizzazione per riportare i giochi olimpici invernali in Italia con la doppia candidatura Milano-Cortina. Se fino a qualche mese fa la situazione prevedeva una spaccatura con tanta sfiducia da parte del Coni nei confronti delle nuove scelte di governo, oggi il quadro appare più pacifico. Le parole del presidente Giovanni Malagò mostrano grande ottimismo, ma anche un pesante monito con lo scopo di far rispettare le varie promesse fatte: cosa che in Italia negli ultimi anni appare sempre difficile.
Già perché tra parole e fatti c’è in mezzo sempre una fase buia in cui si nascondono i principali timori. Così se da una parte Malagò sposa il progetto del governo, dall’altra ci sono le singole federazioni che non mostrano lo stesso ottimismo, al contrario mostrano parecchie perplessità anche in vista del discorso olimpico di Tokyo. Giuseppe Abbagnale, grande campione tra i remi e oggi presidente della Federcanottaggio, vuole avere delle basi che possano concedere solidità in vista del cambiamento. Aldo Giomi della Federatletica lamenta la perdita di 200 mila euro, un duro colpo per un movimento che arranca nonostante qualche buon segnale di risveglio agli ultimi europei. Il quadro è chiaro, lo sport italiano appoggia il cambiamento, ma solo se dietro ottiene delle garanzie su ciò che arriverà da qui ai prossimi mesi.