Le due tifoserie capitoline si sono rese protagoniste in negativo in questi primi giorni del 2019. Alcuni sostenitori biancocelesti hanno macchiato la festa di compleanno della Lazio con incidenti e conseguenti arresti. Sembra assurdo da leggere eppure anche una celebrazione così importante non ha avuto pace. Sul fronte giallorosso ieri è stata denunciata la presenza di alcuni volantini di stampo razzista nei confronti di napoletani, laziali e di Israele, riportando alla mente la famosa Anna Frank con la maglia della Roma.
Dopo un periodo relativamente tranquillo, sembrano essere tornati vecchi fantasmi nel calcio italiano. Prima gli incidenti di Milano con il tifoso morto, ora questi due episodi a breve distanza a Roma. In particolare per quanto riguarda i volantini, un’azione quasi nell’ombra, silenziosa. Una provocazione per testimoniare che quel marcio nelle tifoserie italiane (anche se poi di tifo c’è ben poco) non è sconfitto e sarà difficile da annullare del tutto. Si può andare avanti con campagne di sensibilizzazione o messaggi, eppure resta latente un senso di inciviltà, di rabbia e di razzismo che sfocia in gesti eclatanti oppure compare con situazioni come queste. Si può denunciare, però appare difficile trovare una soluzione che riesca a sconfiggere totalmente il problema. Forse una strada potrebbe essere l’indifferenza per non dare ulteriore voce e lasciar spegnerlo come una candela senza ossigeno.