Dal nostro inviato a Lugano Paradiso (CH)
Prima sgambata amichevole, per Lugano e Chiasso, in campo neutro e in orario infrasettimanale e lavorativo. Non è, infatti, il momento di pensare agli incassi, ma al lavoro e agli esperimenti. Celestini e Manzo hanno entrambi davanti una primavera molto impegnativa, e la necessità di dare alle rispettive squadre schemi e, soprattutto, certezze. Come abbiamo già scritto, venerdì i bianconeri partiranno per Murcia, in Spagna, dove faranno una settimana di lavoro con un clima più mite di quello del Ticino.
Partita, come prevedibile, giocata a ritmi non troppo elevati (i carichi di lavoro di questi giorni hanno senz’altro influito). Il Chiasso non ha demeritato, provando a tenere un ritmo più elevato dei dirimpettai. Tuttavia, è emersa, alla distanza, la differenza di livello tecnico tra le due compagini. Quando alla fine, infatti, i rossoblù hanno tirato il fiato, i luganesi sono andati in rete in due occasioni, evidenziando così i limiti difensivi della compagine militante in serie cadetta.
Entrambe le squadre hanno giocato con due formazioni differenti nel primo e nel secondo tempo. Non hanno giocato, per il Lugano, Janko e Junior (il brasiliano era però a bordo campo). I bianconeri sono andati in gol con lo svedese Gerndt al 19′ su assist di Macek. Nella ripresa, il raddoppio è stato opera di Čovilo, all’80’, con una conclusione da fuori area, dopo aver ricevuto la sfera da Brlek. Terzo gol pochi secondi prima del triplice fischio dell’arbitro Luca Piccolo, a opera di Mattia Bottani, che ha insaccato con un bel diagonale da sinistra, a chiusura di uno scambio con Brlek.
A fine partita, sorrisi sui volti di tutti, anche dell’allenatore rossoblù Manzo, che ha visto qualche progresso dei suoi: “Abbiamo fatto, in alcuni momenti, delle buone cose. Ho fatto girare tutti, perché volevo delle risposte: in alcuni casi sono state positive, in altri meno. Però, la cosa positiva è che abbiamo ora dei punti dove lavorare. Nel complesso è stata una buona partita, e sono soddisfatto. Rosa abbondante? Deciderà la società, abbiamo ancora tre settimane prima della ripresa. Malvino è un giocatore che conoscevo già a Lugano, ci darà esperienza e qualità, e aiuterà gli altri a crescere. Nelle prossime settimane lavoreremo sul ritmo gara, e cercheremo di crescere nella fase difensiva. Lo schema per ora è il 3-5-2: tuttavia, siamo abbastanza duttili, e non escludo delle modifiche.”
Il vostro cronista ha chiesto al tecnico rossoblù un commento sul positivo stato fisico della squadra: “Si, la squadra in alcuni momenti ha fatto bene, pressando gli avversari nella loro metà campo e facendo girare la palla. Sono cose che avevamo provato in allenamento: ora si tratta di lavorare per crescere, e dare continuità alle cose positive.”
Diversi giocatori bianconeri hanno poi risposto alle domande dei giornalisti a bordo campo. Sorridenti sia Gerndt che Piccinocchi, anche se (comprensibilmente) erano abbastanza riservati sul discorso relativo al rinnovo contrattuale. Entrambi, però, rispondendo alle domande di Serena Bergomi di TeleTicino, sono apparsi possibilisti rispetto a questa eventualità.
Il tecnico del Lugano Celestini è apparo anch’esso tranquillo: “Sono contento perché ho visto lo spirito giusto. Oggi faceva freddo, c’era vento, le gambe erano pesanti, ma i ragazzi hanno giocato con voglia. A livello tattico questa difesa a cinque sta dando delle sicurezze: avevo detto alla squadra che avremmo giocato a quattro dietro, ma poi, nei fatti, questa è stata la scelta concordata. Io parlo con tutti; chi gioca di più o di meno, è il mio modo di essere. Li ascolto, cerco di condividere, li rendo partecipi, anche se poi, ovviamente, le decisioni le prendo io.”
Abbiamo quindi chiesto al tecnico di Čovilo, e della sua nuova collocazione in difesa che, tuttavia, non gli impedisce di cercare anche la via della rete: “L’ho mandato in panchina contro il Grasshopper, scegliendo Abedini. Il suo modo di giocare e le sue caratteristiche non erano ideali rispetto alla mia idea di gioco. Però mi ha convinto col lavoro in allenamento, con la voglia che ci metteva quando subentrava dalla panchina. Uno dei motivi per i quali siamo passati a 5 dietro è stato anche la necessità di trovargli un posto. Lui è importante sulle palle ferme, e ha i piedi di un centrocampista. Certo, ha caratteristiche differenti da Piccinocchi: però, da dietro, col campo aperto, può far valere le sue caratteristiche. Lui ha grande fisicità, ed è una caratteristica importante in Super League.”
Capitolo portieri: e qua, l’allenatore romando è apparso più suscettibile (e ne ha ben donde): “Sono arrivato in corsa, non avevo fatto la preparazione estiva con la squadra. Tutti i giocatori, compresi i portieri, dovranno dimostrare di avere voglia di essere nella lista degli undici di sabato 2 febbraio, quando giocheremo contro il Thun. Sarà mio compito scegliere chi schierare: vedremo alla fine di queste settimane di lavoro.”
Formazioni primo tempo:
Chiasso: Bellante; Alessandrini, Malvino, Ajeti, Nsumbu; Iberdemaj, Adamczyk, Charlier, Guidotti; Milinceanu, Pollero.
Lugano: Baumann; Kecskés, Marić, Daprelà; Macek, Vécsei, Sabbatini, Masciangelo; Fazliu, Gerndt, Črnigoj.
Secondo tempo:
Chiasso: Mossi; Perico, Lurati, Belometti; Padula, Balhoul, Martorana, Kabacalman, Sturm; Malinowski, Nsiala.
Lugano: Da Costa; Sulmoni, Čovilo, Krasniqi; Yao, Piccinocchi, Brlek, Mihajlović; Binous, Manicone, Bottani.
Reti: 19′ Gerndt (L), 80′ Čovilo (L), 90′ Bottani (L)