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Right here, right now: calo audience WWE. Il punto tra Raw, Smackdown e NXT

La WWE ha dovuto fare i conti con il calo degli ascolti, una problematica affrontata con un approccio realistico, tempestivo e, perchè no, con un pizzico di preoccupazione.

Non ha optato per la strada della superficialità, non ha rinviato la decisione, non si è aggrappata a giustificazioni varie o a cause esterne. Il trend degli ultimi tempi ha portato la dirigenza a metterci la faccia negli ultimi tapings, facendosi vedere al gran completo e, mantenendo inevitabilmente lo stretto legame tra realtà e storyline, ha spiegato il tutto con la negativa gestione da general manager ad interim di Baron Corbin, non fornendo invece dettagli in relazione alla situazione di Smackdown.

È ovvio evidenziare come le più frequenti apparizioni on screen di Vince, Shane, Stephanie e HHH non possono far altro che rendere gli show più accattivanti, incrementare il tasso di interesse e imprevedibilità delle storyline e consolidare le strategie dirigenziali. Questa opzione da sola però non pare destinata a bastare, svoltare sarà possibile esclusivamente rivedendo buona parte della recente gestione, anche in termini di considerazione dei vari talenti. Troppi sono stati lasciati nelle retrovie, alcune storyline sono state portate eccessivamente avanti senza novità che giustificassero un tempo così prolungato, occorrono personaggi dal grande carisma nei ruoli chiave.

In più aggiungerei personalmente che sarebbe vitale comprendere come la qualità debba essere preferita alla quantità, anche se si parla di un business e ci troviamo dinanzi ad un macchina da soldi. Altrimenti alla lunga dando priorità al numero di show in giro per il mondo si finisce inevitabilmente per lasciare spesso da parte l’aspetto qualitativo e quella fetta di pubblico, abituata a ragionare con la propria testa, fa la sue valutazioni e gira canale se capisce di non essere ascoltata. È ancora presto per capire se ci ritroviamo davanti ad una vera rivoluzione, i cui effetti si manifesteranno nel medio – lungo periodo, oppure se ad un semplice fuoco di paglia destinato a cambiare le cose soltanto nei dettagli.

A mio parere le maggiori difficoltà si registrano attualmente a Raw, dove la scelta di riassegnare la cintura di campione del mondo ad un lottatore pressochè assente ha creato malumore tra gli appassionati, le storyline nei quartieri alti girano attorno principalmente a pochi intimi (Rollins, Ambrose, Strowman) e alcune assenze forzate hanno costretto i bookers a rivedere ogni progetto che conta (Reings in primis, senza scordare i vari Owens, Zayn, Jordan).

Attendo con interesse la gestione del personaggio Mcintyre come main eventer, finora direi che lo scozzese abbia risposto appieno alle attese, giocandosi al meglio la seconda chance. Per poter sfondare è necessario che, oltre al diretto interessato, anche ai bookers riesca tutto come da aspettative e nel caso dell’ex tag-team partner di Ziggler non si possono commettere ulteriori passi falsi, correndo il rischio di bruciare definitivamente un gigante di talento.

Il turn heel di Ambrose ha sorpreso soltanto per il momento in cui è avvenuto, pochi minuti dopo l’annuncio shock del Mastino. Ci si aspettava che tornasse in possesso della cintura intercontinentale, adesso vedremo se i prossimi assalti di Rollins, l’autentico trascinatore dello show rosso, andranno a buon fine. A proposito di turn e passando a Smackdown qui si tocca con mano l’interesse anche nei confronti del titolo massimo, passato attorno alla vita del “New” Daniel Bryan, riuscito grazie ad un colpo basso a porre fine al lungo regno di AJ Styles.

Siamo ritornati indietro di alcuni anni, quando l’ex membro del Nexus se ne fregava dei fans, puntava dritto all’obiettivo senza preoccuparsi di usare scorciatoie o mezzi non consentiti da regolamento. Anche qui ci sono varie stelle di primo piano per le quali andrà decifrato il futuro nelle rivalità di spicco: da Nakamura a Rusev, da Jeff Hardy allo stesso AJ, da Randy Orton e The Miz al team Roode – Gable, senza tralasciare Samoa Joe, protagonista di match da urlo contro Lesnar e AJ ma ancora a secco di cinture nei roster principali dopo quanto mostrato a NXT.

Chiudo facendo proprio riferimento allo show giovane. Mentre Tommaso Ciampa sta riuscendo a correre pochi pericoli in ottica cintura, la faida tra Aleister Black e Johnny Gargano sta concentrando l’attenzione dei fans. Il momento in cui il campione in carica e Johnny Wrestling hanno clamorosamente ritrovato un attimo di intesa nel match nella gabbia che vedeva affrontarsi i main eventer senza cintura… beh è valso da solo il prezzo del biglietto. Sarà fondamentale comprendere eventuali sviluppi. Nostalgia, convenienza, un potenziale punto d’incontro tra rabbia e amicizia profonda, rimpianti, rammarico, vendetta, orgoglio. Qualcuno invece è in rampa di lancio verso il roster principale.

È ad esempio il caso di Lars Sullivan e EC3. Il mostro di potenza ha tutti i mezzi per poter lasciare il segno nel wrestling che conta, non essendo unicamente dotato di forza fisica disarmante. EC3 ha vissuto alti e bassi a NXT, restando sempre ben lontano dalla cintura, subendo qualche passo falso di troppo che gli ha impedito di assumere un ruolo da protagonista. Altri due atleti di spessore, potenziali stelle di primo piano, sarà prioritario trovare ad entrambi la giusta collocazione, i giusti spazi, senza fretta. L’obiettivo è portare volti nuovi a Raw e Smackdown, come sostenuto dallo stesso HHH è ancora più importante non bruciare i possibili protagonisti del domani.

Published by
Diego Anelli