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Quando il Fantacalcio era reale, la storia della Nazionale di Lega A

Ammettiamolo, qualunque tifoso ci gioca e parecchi di loro riescono a partecipare anche a tre o quattro in contemporanea. E su qualunque piattaforma: internet, ma anche il buon vecchio quaderno cartaceo mai fuori moda per segnare le rose, appuntare le formazioni, fare i conti e tenere in ordine le varie classifiche. Facile intuire che si sta parlando del Fantacalcio, un gioco che nel corso degli anni è diventato vero fenomeno nazionalpopolare.

Il motivo del successo è molto semplice: il Fantacalcio realizza il sogno di qualunque appassionato di calcio, vale a dire quello di essere prima direttore sportivo durante le aste e poi allenatore quando si tratta di schierare la formazione giornata dopo giornata. E se un fantacalciatore è abile, può riuscire ad allestire una rosa da sogno, formata dai migliori calciatori di Serie A che solo in un mondo “fantastico” (da qui il prefisso “Fanta”) possono giocare assieme. Ma siamo sicuri?

La maggioranza dei tifosi giovani molto probabilmente non ne conosce neppure l’esistenza, ma una Nazionale della Lega Serie A che raggruppa i migliori giocatori del massimo campionato c’è stata e ha disputato 11 partite tra il 1960 e il 1991. Fu creata nel 1960 dal Presidente della Lega Giuseppe Pasquale e disputò la prima partita contro l’omologa della Lega Inglese l’1 novembre 1960, battendola 4-2 con reti di Tacchi, Hamrin e doppietta di José Altafini, mentre di Law e McParland furono le reti inglesi. In una sfida dove, agli ordini di Alfredo Foni e Gipo Viani, erano presenti in campo il milanista Cesare Maldini, gli juventini Boniperti e Charles ed entrambi i portieri di Milan e Inter, schierati un tempo per parte, Buffon e Ghezzi.

L’esperimento fu ripreso per altre 10 volte, la metà delle quali tra il 1961 e il 1964. Poi in tre occasioni tra il 1971 e il 1972 e infine in due uscite: il 12 novembre 1988 a Milano e  il 16 gennaio 1991 a Napoli. E la formazione che scese in campo a S.Siro contro la Polonia poco più di trent’anni fa non è da sogno, è da visibilio. Questo l’undici titolare: Galli, Mannini, Volpecina, Matthäus, Tassotti, Manfredonia, Pari, Evani, Careca, Maradona, Virdis. All.: Arrigo Sacchi. Già, Careca ed il Pibe de Oro assieme a Matthäus deus ex machina dell’Inter. Formazione che pareggiò 2-2 con reti “azzurre” di Maradona e Tassotti

Questo invece l’ultimo undici titolare della Nazionale della Lega di Serie A: Galli, Garzya, Aldair, C. Pin, Benedetti, Jozic, A. Bianchi, Mikhailichenko, Careca, Matthäus, Van Basten. La formazione della Lega inglese venne spazzata 3-0 con reti di Careca, Van Basten e di Diego Simeone, all’epoca giovanissimo mediano in forza al Pisa e subentrato in corso d’opera a Matthäus. In panchina vi era Bigon, in quanto – come Sacchi tre anni prima – tecnico Campione d’Italia in carica avendo vinto lo scudetto con il Napoli.

Quella fu l’ultima uscita della Nazionale della Lega A, messa in soffitta dal calendario troppo assillante e da calciatori che magari hanno poca voglia di rischiare in partite dove in soldoni non ci si gioca niente di serio, se non l’onore del proprio campionato.

Però, come insegna Giovambattista Vico, la storia si ripete sempre. E chissà che la Nazionale della Lega A, che per ora è in soffitta, possa riemergere un giorno dalla polvere. Che figata sarebbe vedere un tridente Ronaldo-Icardi-Mertens?