Home » In Ferrari è tempo di rivoluzione

Il 2019 in casa Ferrari inizia con il botto. I vertici del Cavallino, infatti, sembrano decisi ad allontanare Maurizio Arrivabene dal ruolo di team principal, ruolo che dovrebbe essere affidato all’attuale direttore tecnico della scuderia, Mattia Binotto. Secondo le voci di corridoio, Arrivabene non rinnoverà il contratto con la Ferrari, lasciano di fatto vacante un ruolo mantenuto per quattro stagioni.

Il motivo del mancato rinnovo di Arrivabene sarebbe legato a un clima di tensione, alimentato dalla rottura tra il manager bresciano e Binotto. Prima della scomparsa di Marchionne, i vertici del team avevano espresso la propria preferenza per Binotto, che negli ultimi tempi aveva anche pensato di lasciare Maranello. Manca l’ufficialità, ma il passaggio di testimone sembrerebbe probabile. La promozione di Binotto è il logico prosieguo del progetto di Marchionne: il 49enne ha passato metà della propria vita all’interno del team, e negli ultimi anni, dopo aver scalato pazientemente la gerarchia dei tecnici della scuderia, è arrivato a diventare direttore tecnico.

Oltre ai problemi con Binotto, Arrivabene paga anche i risultati dell’ultima stagione: nonostante una monoposto assolutamente performante e una situazione sicuramente favorevole a metà stagione (il vantaggio di Vettel su Hamilton era sicuramente confortante, forse troppo), il titolo è sfumato un’altra volta. Inoltre, il team principal si è reso protagonista di commenti infelici e di critiche nei confronti dello sviluppo della vettura, fattore che ha sicuramente contribuito a creare un clima teso all’interno della squadra.

La rivoluzione in Ferrari non sarà rappresentata solamente dalla promozione di Binotto: sembra infatti che non verrà nominato un nuovo direttore tecnico – le responsabilità legate a questo ruolo saranno scremate su un gruppo di tecnici che risponderanno direttamente ai vertici del team, creando dunque un modello di gestione che si avvicina molto a quello adottato in Mercedes.

Nel momento in cui Binotto si insedierà nel nuovo ruolo, il primo provvedimento riguarderà i piloti: Charles Leclerc non sarà relegato a un ruolo da comparsa, e potrà lottare con Sebastian Vettel, che dovrà dimostrare di saper gestire la pressione in maniera migliore di quanto mostrato nel 2018. In attesa della presentazione della nuova monoposto, programmata per il 15 febbraio a Maranello, in Ferrari le cose si fanno già serie.