“Sei donna stop”
Dispiace dover commentare fatti di cronaca che di sportivo hanno ben poco, soprattutto a corredo dei già drammatici e sanguinosi incidenti occorsi dopo l’ormai famigerata Inter-Napoli di qualche giorno fa, ma ci troviamo costretti a dover raccontare una storia di violenza e discriminazione.
La protagonista della nostra storia è Penelope Riboldi, centrocampista offensiva del ChievoVerona Valpo, classe 1986, con un passato tra Tavagnacco, Napoli, Mozzanica e Chieti. Penelope, oltre a essere una bravissima giocatrice (lo dimostrano le 194 marcature in 353 partite), è anche una grandissima tifosa interista (fede mai nascosta) e, come tanti, dopo la gara di cui sopra, ha commentato sul suo canale Instagram la vittoria della sua squadra del cuore, applaudendo la prestazione dei suoi beniamini.
Il commento in sè non aveva nulla di eccessivo o clamoroso, ma è bastato per far scatenare una massa di ignoranti e violenti che l’hanno attaccata su tutti i fronti, condendo i loro post con epiteti sessisti: l’hanno attaccata dal punto di vista fisico, l’hanno definita una poco di buono, le hanno augurato un tumore e in più hanno svilito il calcio femminile, paragonandolo a un torneo che fanno degli amici per divertirsi. In mezzo a questo marasma, a onore del vero, molti tifosi napoletani sono intervenuti a difesa di Penelope, bacchettando chi la stava offendendo in dialetto, ignorando che Penelope il napoletano lo comprende, visto che ha vestito la maglia azzurra nella stagione 2012-2013.
Uno dei commenti è quello che abbiamo scelto come titolo dell’articolo: quel “sei donna stop”, senza nemmeno una virgola, con il suo stile telegrafico, come a dire che, dato che è donna, Penelope non capisce nulla di calcio e che quindi quei quasi 200 gol sono stati frutto del caso, della fortuna e del fatto che le avversarie erano addirittura più scarse di lei, avvalorando la tesi di un campionato inutile e di calciatrici che farebbero bene, invece, a pensare a curare la casa e a fare le mogli piuttosto che inseguire inutili sogni di gloria assolutamente senza senso.
Tali commenti hanno imposto alla società sportiva ChievoVerona Valpo una dura presa di posizione con un comunicato stampa ufficiale: “La SSD ChievoVerona Valpo è vicina alla propria tesserata Penelope Riboldi, oggetto di insulti, critiche e villipendi, a margine di un commento social in riferimento alla partita Inter – Napoli. In un momento così delicato del calcio italiano, sono proprio attacchi del genere a sminuire la credibilità di uno sport che si fonda su valori come il rispetto reciproco e la condivisione. La società si augura che gli organi competenti mettano in risalto questa spiacevole situazione, affinché venga tutelato l’onore e l’immagine dell’atleta ed in generale di tutto il movimento femminile.”
La redazione di MondoSportivo esprime la propria vicinanza a Penelope Riboldi e spera che la giustizia ordinaria intervenga per tutelare la donna e la calciatrice, auspicandosi che il movimento calcistico tutto invece si erga a difesa di tutto il movimento femminile. Altrimenti viene da pensare che, da qualche mese, ovvero da quando la FIGC ha imposto la sua gestione sulla Serie A e B Femminile, ci stiamo raccontando soltanto delle bellissime storie e nulla più.