Il futuro dell’Italia si chiama Nicolò
Il futuro dell’Italia passerà dai loro piedi: Nicolò Barella e Nicolò Zaniolo, stesso nome e stesso ruolo, hanno un futuro già scritto e il loro talento sta già brillando a Cagliari e Roma.
Seppur la carta d’identità dica rispettivamente classe ’97 l’uno e classe ’99 l’altro, entrambi sono già stati convocati in Nazionale maggiore e il cagliaritano vanta anche quattro presenze con Roberto Mancini. Il commissario tecnico infatti stravede per i due centrocampisti, tanto da convocare il romanisti ancora prima del debutto in campionato.
Le prime luci su Nicolò Zaniolo sono affiorate quest’estate nell’affare che ha portato Nainggolan all’Inter in cambio di Santon, il baby centrocampista e un conguaglio in denaro. “Scaricato” dai neroazzurri, Zaniolo ha debuttato con i giallorossi al Santiago Bernabeu in Champions League contro il Real Madrid per poi, grazie a vari infortuni, diventare titolare scalando le gerarchie di Di Francesco e ritagliandosi un ruolo da protagonista a suon di prestazioni eccellenti.
Nicolò Barella invece è già sul taccuino dei principali club italiani e non solo e nel prossimo mercato estivo si scatenerà un’asta per aggiudicarsi le sue prestazioni, con l’Inter che pare essere in vantaggio. Debutto in Serie A avvenuto a diciott’anni, la scalata alla maglia da titolare è avvenuta in modo graduale, ma ora guai a toccare Barella: il giovane centrocampista ha preso le chiavi del Cagliari e con giocate da veterano e ha già trovato il primo gol in campionato quest’anno contro l’Atalanta.
Sentiremo parlare con insistenza di Nicolò: presente e futuro sono nelle mani di Zaniolo e Barella. Grinta, talento e testa sulle spalle sono gli ingredienti per un centrocampo italiano già scritto, con l’aggiunta magari di Sandro Tonali. Il futuro è alle porte, per le chiavi chiedete ai Nicolò.