Dottor Gianni e mister Moscon. Dovessimo compiere l’esercizio di abbinare a ogni corridore un personaggio letterario, il protagonista dalla doppia personalità nato dalla fantasia di Robert Louis Stevenson calzerebbe a pennello sull’italiano della Sky. Perché si tratta indubbiamente del corridore più dotato di un talento naturale e di una classe cristallina che per il panorama ciclistico italiano possa attualmente esprimere. Ma che allo stesso tempo ha ancora evidenziato qualche momento di immotivata indisciplina.
Partiamo dalle note positive. La stagione appena trascorsa, la terza tra i professionisti sempre in maglia Sky, ha visto Moscon innanzitutto rimpinguare il proprio bottino di successi. Il trentino si è riconfermato Campione Italiano a cronometro e si è portato a casa in primis Coppa Agostoni e Giro di Toscana, due corse storiche del panorama ciclistico nazionale, per poi imporsi in Cina in una tappa e nella classifica del Tour di Guangxi. Ma, oltre alle mere (si fa per dire) vittorie, un fattore molto significativo è l’essere diventato, almeno per le corse di un giorno, un elemento di riferimento nel plotone. L’esempio più calzante è il Mondiale di Innsbruck. Con Nibali che in corsa ha capito di non essere nella sua giornata migliore, Moscon si è preso sulle spalle le responsabilità della Nazionale e per poco, davvero poco ha mancato l’aggancio al gruppetto che si è giocato la Maglia iridata, regolato in volata da Valverde.
Una crescita di carisma indiscutibile accompagnata al non trascurabile fattore dell’età. Moscon ha 24 anni e ancora non si conoscono i suoi limiti. Nell’ultimo anno ha manifestato un deciso miglioramento in salita e chissà, magari lottare un giorno per la classifica di un Grande Giro potrebbe non essere utopia.
Come speriamo non sia utopia una cancellazione totale dei suoi “momenti d’ignoranza”. Dopo le sei settimane di sospensione dalla Sky nel 2017 per gli insulti di natura razzista al corridore Kévin Reza al Giro di Romandia, l’esclusione dal Tour de France 2018 per la manata ad Elie Gesbert durante la quindicesima frazione della Grande Boucle. Due episodi che non rendono giustizia alle capacità tecniche di Moscon. Se il dottor Gianni riuscirà a mettere a tacere definitivamente il suo “mister Hyde” avremo un fuoriclasse a 360°.