La Roma sopravvive, ma non guarisce. Questa la sintesi del ritorno alla vittoria dei giallorossi, che all’Olimpico hanno battuto 3-2 il Genoa. Le scorie della surreale rimonta subita contro il Cagliari e della sconfitta in Repubblica Ceca si vedono tutte nella testa e nelle gambe della squadra di Di Francesco, che nel clima inizialmente ostile dell’Olimpico va sotto prima 1-0 (Piątek, dodicesima rete in Serie A) e poi 2-1 (Hiljemark) contro il Genoa di Prandelli.
La colpa dei rossoblù sarà proprio quella di non sfruttare la confusione degli avversari (esemplare in tal senso la “papera” di Olsen sul gol di Piątek) ed essere letali nel cercare il doppio vantaggio. Dopo essersi visto annullare per fuorigioco il 3-2 di Lazović, è infatti arrivata la rete decisiva di Cristante. La Roma nel finale però ha rivisto i fantasmi di Cagliari schiacciandosi nella propria area di rigore e rishciando tantissimo nel recupero quando una spinta di Florenzi su Pandev poteva costare il calcio di rigore (netto) a favore del Genoa.
Di Francesco per ora salva la panchina, ma i problemi dei giallorossi restano tanti per quanto visto stasera. La prossima partita purtroppo per la Roma non è delle più facili per usare un eufemismo: sarà infatti la trasferta a Torino contro la Juventus. I giocatori di Allegri non sanno neanche cosa voglia dire la parola “insicurezza”, quella che invece rappresenta pienamente lo stato d’animo attuale della Roma.
Il Genoa invece affronterà ora Atalanta, Cagliari e Fiorentina. Prandelli dovrà cercare di fare punti prima della sosta, in cui avrà un po’ di tempo per mettere ordine in una squadra che a tratti fa vedere buone cose (sopratutto nelle ripartenze in velocità), ma che ha enormi amnesie difensive: con 33 reti subite infatti quella giallorossa è la seconda peggior difesa della Serie A dopo quella del Frosinone.