Home » Poteva andarci peggio

Alla fine, lo ha detto la stessa Bertolini, l’importante, in questo Mondiale che segnava il nostro ritorno sul più grande palcoscenico internazionale del calcio femminile, era evitare corazzate come Usa, Germania, Francia e Giappone, e da questo punto di vista l’urna di Parigi ci è stata benevola, regalandoci però un girone assolutamente inedito e del tutto ignoto.

Sì, perchè, come ha sottolineato la nostra CT, se prendiamo come esempio l’Australia, parliamo di una nazionale che conosciamo poco e che gioca un calcio completamente diverso dal nostro. La squadra di Alen Stajcic ha tutte giocatrici che militano in patria, se si esclude la centrocampista 19enne Alex Chidiac, attualmente in forza all’Atletico Madrid. Le punte di diamante delle Matildas sono il portiere Lydia Williams, i difensori Elise Kellond-Knight e Clare Polkinghorne, le centrocampiste Katrina Gorry ed Emily van Egmond e il trio d’attacco, composto da Michelle Heyman, Samantha Kerr e la veterana Lisa De Vanna, tre giocatrici che insieme sommano un bottino di 92 reti in 276 gare.

Basta poi scorrere alcuni nomi delle giocatrici del Brasile di Vadão per sentire correre un brivido lungo la schiena: i fortissimi difensori Poliana, Monica e Tamires, le centrocampiste Thaisa e Alessandrinha e soprattutto lei, Marta Vieira da Silva, la migliore giocatrice del mondo, soprannominata la “Pelè in gonnella” da Pelè stesso. Non credo ci sia bisogno di ulteriori presentazioni. La Seleção non sta attraversando un grandissimo momento di forma ma rimane una nazionale temibile e fortissima.

Desta curiosità la Giamaica di Hue Menzies: le Reggae Girlz arrivano a questo Mondiale per la prima volta nella loro storia, dopo che la Nazionale ha letteralmente cessato di esistere dal 2004 al 2010. La squadra, la cui ambasciatrice e mecenate è Cedella Marley, la figlia di Bob Marley, è una sorta di multinazionale, visto che solo la centrocampista Shanise Foster gioca in patria e che molte giocatrici militano nella NWSL americana. Curiosando nella rosa si possono scovare un sacco di volti noti: il difensore 24enne Toriana Patterson gioca in Serie A nella Pink Sport Time Bari mentre l’altro difensore 22enne Allyson Swaby e l’attaccante 24enne Trudi Carter giocano in Serie A nella AS Roma.

Ricordiamo che, per la qualificazione, si terrà conto in sequenza di questi parametri: punti ottenuti in tutte le gare, differenza reti, numero di reti segnate, classifica avulsa negli scontri diretti, differenza reti negli scontri diretti, numero di reti segnate negli scontri diretti, classifica fair play e solo in ultima istanza il sorteggio. Quindi sì, poteva andarci peggio: non crediamo sia impossibile la qualificazione ma dovremo dare il meglio di noi stesse in campo. Abbiamo sei mesi per crescere e studiare le nostre avversarie, non ci sembra poco: in questo dovrà essere brava la FIGC a organizzare delle amichevoli che sappiano metterci alla prova e colmare le nostre lacune tattiche e di esperienza internazionale. Ci permettiamo, dal basso della nostra conoscenza, di suggerire Panama e Nuova Zelanda, due recenti avversarie delle nostre sfidanti, ma abbiamo fiducia negli uomini di Gravina: sarebbe un delitto fare una pessima figura vent’anni dopo la nostra ultima qualificazione ai Mondiali Femminili, non credete anche voi?