Questa settimana, il protagonista da spedire in Pulgatorio è Stefan de Vrij. Molti tra voi ricordano senz’altro le polemiche prima di Lazio-Inter dello scorso anno: il difensore olandese, in forza ai biancocelesti per l’ultima volta, si trovava a giocare una partita decisiva per l’ammissione alla Champions League contro la sua futura società, diretta concorrente per l’accesso alla prestigiosa competizione continentale. Per qualche giorno, fece capolino anche la decisione di non farlo scendere in campo: del resto, la situazione era delicata. Contribuendo alla vittoria della sua squadra, il centrale si sarebbe infatti condannato a non giocare la Champions la stagione successiva con l’Inter.
Intendiamoci: sulla correttezza del giocatore, non c’erano dubbi, e non ce ne sono stati neppure dopo. Però, Inzaghi temeva che la pressione psicologica avrebbe potuto giocargli brutti scherzi. Come andarono le cose, lo sappiamo: Lazio superiore per tre quarti dell’incontro, con il proprio centrale difensivo autore di una prova attenta, a riprova che la dirigenza nerazzurra aveva scelto bene a portarlo a Milano. Inter rimessa però sorprendentemente in gioco a 12′ dal termine grazie a un rigore provocato proprio da un intervento scomposto e sfortunato del giocatore olandese, seguito subito dopo dalla rete decisiva di Vecino. Sipario, Inter in Paradiso e Lazio nel Purgatorio dell’Europa League. Il calcio, a volte, sa essere diabolico.
Quel Purgatorio dove, a febbraio, si troverà anche l’olandese, dopo l’eliminazione (tutto sommato rocambolesca, dopo la qualificazione presa per i capelli nella scorsa stagione) dell’Inter dalla Champions. Il calcio, a volte, sa mettere le cose al proprio posto.