Il cambio in panchina è veramente la ricetta giusta per la Roma?
Nuvole dense su addensano sui cieli di Roma. Non ci riferiamo a quelle che stamattina sono spuntate nella capitale pronte a rovinare il fine settimana dei romani, nessun collegamento anche con la nube dell’incendio del Tbm Salario che invece toccherà le tasche del popolo dell’Urbe.
Stiamo parlando del clima sempre più cupo di Trigoria dove una sconfitta indolore in una partita inutile di Champions League ha finito per lasciare il segno. Tra due settimane ci sarà la sfida con la Juventus, mentre nel prossimo turno la Roma sarà impegnata negli ottavi di Champions quasi certamente contro una big del calcio europeo. La domanda che tutti oggi si pongono è: chi siederà sulla panchina dei giallorossi in quelle due occasioni?
L’incarico di Eusebio Di Francesco appare ormai agli sgoccioli. La partita con il Genoa è decisiva anche se una vittoria contro la squadra di Cesare Prandelli (colui che in passato salutò la Roma prima ancora di iniziare un’avventura in giallorosso) potrebbe solo servire a prolungare l’agonia. C’è tanta delusione ovunque. In primis nei tifosi preoccupati dall’attuale posizione di classifica che rischia di ripercuotesi sulle stagioni future in questo calcio moderno fatto principalmente di bilanci. Le parole a fine partita di Manolas non nascondono la mancanza di serenità nello spogliatoio. Si difende male, tutti, non solo il reparto più arretrato. In porta inoltre non c’è più un Alisson in grado di bilanciare queste carenze. La nota più grave che traspare dalle parole del greco è la necessità di compattarsi come gruppo, che suona strano in casa Roma. Un ritiro non è bastato, un cambio tecnico darebbe una scossa, ma il cambiamento deve partire dai giocatori. Sono loro che devono guardarsi in faccia ora; sono partiti elementi importanti a centrocampo, chi è rimasto deve creare un undici in cui ogni giocatore giochi per il proprio compagno di squadra. Un aiuto reciproco in una squadra in cui non ci sono le individualità importanti: ecco questa forse è la ricetta giusta per salvare la stagione della Roma prima che sia troppo tardi.