La finale durata un mese, dopo tre rinvii e uno spostamento di sede, è del River Plate vince la sua quarta Copa Libertadores battendo il Boca Juniors nel Superclásico più importante della storia. Marcelo Gallardo si conferma il miglior allenatore sudamericano in questo momento facendo impallidire ancora una volta il suo rivale Barros Schelotto. Il Boca infatti aveva tutto dalla sua parte per vincere questa finale a Madrid: non giocava al Monumental, aveva i suoi tifosi e poteva contare su una rosa numericamente e qualitativamente migliore degli avversari.
E le cose per gli Xeneizes si erano messe bene al Santiago Bernabeu. Nel primo tempo infatti, dopo aver chiuso le bocche di gioco al River e aver creato diverse occasioni da gol, ecco arrivare il vantaggio. Casco dà infatti il via al contropiede gialloblù sbagliando un passaggio; lancio magistrale da Nández e gol di Benedetto che brucia Maidana e Pinola battendo senza problemi Armani. Per la terza volta, considerando anche l’andata alla Bombonera, gialloblù in vantaggio.
Come in quell’occasione però, ecco venir fuori tutti i limiti di Schelotto. Il Boca arretra nel secondo tempo invece che provare a raddoppiare, senza senso poi la sostituzione immediata di Benedetto, migliore in campo insieme a Nández e senza alcun apparente problema fisico. Al contrario, decisiva la mossa di Biscay. Il vice di Gallardo, con una panchina praticamente inesistente rispetto a quella del rivale e senza Borré e Scocco, pesca l’uomo che cambia la partita. Al 58′ infatti entra Quintero e sarà la svolta della finale. Dieci minuti più tardi pareggia Pratto dopo uno splendido uno-due tra Fernández e Palacios e il River cresce dal punto di vista del gioco.
I tempi regolamentari terminano 1-1, ma all’inizio dei supplementari arriva l’episodio decisivo: Barrios, uomo chiave del centrocampo del Boca insieme a Nández, viene espulso per somma di ammonizioni. Il River sente di essere vicino alla meta e al 109′ Quintero, che verrà premiato miglior giocatore della finale, batte Andrada insaccando di sinsitro sotto la traversa. Il portiere del Boca fa l’attaccante aggiunto negli ultimi minuti e gli Xeneizes, in nove per l’infortunio di Gago, sfiorano un pareggio che sarebbe stato epico colpendo il palo con Jara. Negli ultimi secondi arriva però il definitivo 3-1 di Martínez che fa partire la festa del popolo riverplatense.
Gallardo corona così il suo capolavoro aggiungendo la vittoria suprema nel Superclásico dopo i confronti vinti in quello degli ottavi di Copa Libertadores del 2015 (vinta poi in finale contro il Tigres) e nella Supercopa Argentina dell’anno scorso. L’allenatore uruguaiano si conferma il più vincente della storia del club di Nuñez con nove titoli. Ora la prima festa alla Puerta del Sol Madrid, anche se quella più grande ci sarà al ritorno della squadra a Buenos Aires, con i giocatori del River che potranno festeggiare con tutti i tifosi che non sono potuti andare in Spagna. Una cosa è certa: i giocatori del River che hanno vinto questa coppa contro il Boca saranno considerati degli eroi per sempre.
I Millonarios, qualificati grazie a questa vittoria alla Copa Libertadores 2019, giocheranno il Mondiale per Club cercando di battere il Real Madrid. Sarà l’ultima occasione per i tifosi del River di vedere Martínez con la loro squadra prima di trasferirsi in MLS ad Atlanta.
Grande amarezza ovviamente in casa Boca, anche perchè gli Xeneizes sono andati per la prima volta in svantaggio al 109′ della partita di ritorno. Vista la squadra a disposizione, sono abbastanza gravi però le colpe di Barros Schelotto, il cui futuro ora non è più così sicuro.
Detto questo, ci sembra giusto comunque sottolineare alcune cose. La CONMEBOL ha spezzato il sogno di un popolo privandolo della sua partita, trasformata in una trovata commerciale a migliaia di chilometri di distanza da Buenos Aires e ribattezzata Copa Conquistadores visto lo spostamento in Spagna. Per i vertici della CONMEBOL è stata praticamente un’ammissione nel non saper garantire lo svolgimento dell’incontro in Sud America.L’Argentina dal canto suo deve interrogarsi su quello che ha portato il Superclásico a Madrid e su un livello sociale preoccupantemente in caduta libera negli ultimi anni.
Un plauso va fatto invece ai giocatori in campo. Sinceramente, vista anche la posta in palio, è stato uno dei River-Boca tra i più corretti che abbia mai visto. E questo anche alla fine della partita, con i giocatori delle due squadre che si sono abbracciati sportivamente prima della premiazione. Da qui deve ripartire l’Argentina se vuole dare un’immagine diversa di sé.
River Plate-Boca Juniors 3-1 dts 44′ Benedetto (B), 68′ Pratto (R), 109′ Quintero (R), 120’+2 Martínez (R) (and. 2-2)