Semplicemente Juve-Inter. Ogni volta diversa, ma sempre con una posta in palio che va oltre la classifica. Di diverso, in ottica punti e prospettive, c’è poco rispetto agli scorsi anni. I bianconeri, irraggiungibili a +11, hanno una buona occasione per escludere una volta per tutte le rivali dalle ambizioni di primato. Di nuovo c’è Beppe Marotta che ha cambiato sponda, c’è, soprattutto, Cristiano Ronaldo. Ci sono le dichiarazioni dell’arbitro Ceccarini che rimarcano un concetto già espresso, a venti anni da uno degli episodi più discussi del calcio italiano: l’intervento del ’98 di Iuliano su Ronaldo non era rigore, neanche col VAR.
La Juventus affronta la sfida con tutte le certezze immaginabili, con il cruccio di soli cinque minuti sbagliati in stagione. Un disimpegno contro il Genoa, e la chiosa del match contro lo United. Entrambi errori commessi allo Stadium, piccole disattenzioni che non scalfiscono l’impressione di una squadra imbattibile. Nell’ultimo turno, a Firenze, la Vecchia Signora non è stata così brillante ma ha vinto, 3-0. Strano, perché con Ronaldo – sempre presente e implacabile – la Juve di quest’anno piace anche ai palati sopraffini. L’Inter, invece, sembra avviata verso un futuro luminoso, con i soliti patemi e la tendenza innata a complicarsi la vita. Ma la nuova società è in crescita e promette presto un trofeo. Presto: non subito. Perché per ora l’obiettivo è quello di rimanere il più in alto possibile, avvicinare il Napoli, respingere il Milan. Magari andare agli ottavi di Champions.
4-3-3 per Max Allegri che conferma in blocco la squadra del Franchi e sposta l’attenzione sulla prossima sfida di Champions League in cui i bianconeri affronteranno lo Young Boys, in trasferta. Rientra Pjanic, non ce la fa Alex Sandro, ma c’è l’ex Cancelo che in bianconero cerca la partita giusta per conquistare definitivamente il nuovo pubblico. Nell’Inter, Luciano Spalletti carica l’ambiente inquadrando la prossima sfida come prova decisiva per le ambizioni stagionali. Il modulo dovrebbe essere il solito 4-2-3.1. In mediana, out Nianggolan, Vecino si candida per partire dall’inizio. In avanti rientra Politano al posto di Keita, che, dopo tre reti consecutive in campionato, scalpita in panchina. Ancora dentro Perišić, che dovrà cambiare marcia per ritornare l’idolo della Nord. Davanti ci sono loro, CR7 e Icardi, per la prima volta a confronto. Potrebbero decidere loro il duello tattico fra i mister toscani. Il miglior calciatore dell’ultima Serie A, contro il 5 volte pallone d’oro. La novità del nuovo capitolo di una rivalità infinita. La seguiranno in tutto il mondo: il nostro campionato avrà l’ennesima occasione per esprimere grande calcio, e tutti si augurano che ci sia spettacolo. Ibianconeri sperano che la prossima sfida assomigli all’ultimo incontro a San Siro in primavera, quando la decise Higuaín in rimonta, con un arbitraggio molto discusso e uno scudetto in palio con il Napoli; i nerazzurri sognano invece l’impresa, come quando nel 2012 violarono per primi lo Juventus Stadium. Quel trionfo targato Stramaccioni fu però, per loro, la prima e l’ultima volta.