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Ciao, cara vecchia Coppa Davis

Il mondo si evolve e i tempi cambiano: lo sport, giustamente, deve starne al passo e ogni disciplina sta modificando qualche regola con uno sguardo al futuro: nel calcio è stato introdotto il VAR, nel volley l’Hawk-Eye e anche il tennis non è da meno: dal 2019 infatti la Coppa Davis, storico torneo per nazioni, avrà un volto tutto nuovo.

Il tennis moderno è sempre più a favore di grandi sponsorizzazioni e tornei nelle aree sviluppate del mondo e la Coppa Davis era in fase calante sotto il punto di vista degli ascolti e degli introiti: i migliori giocatori spesso e volentieri rinunciano a giocare nella propria nazionale tranne in casi eccezionali come può essere l’approdo in finale e così il pubblico non era in grado di apprezzare fino in fondo una competizione storica.

Nata nel 1900 infatti la Coppa Davis è il torneo più antico a livello maschile, ma con l’ultima vittoria della Croazia si chiude con il formato originale per passare a delle regole tutte nuove, volte ad attirare i giocatori più forti con annessi sponsor. Nella sua lunga storia oltre centenaria, l’Insalatiera è stata alzata al cielo per 32 volte dagli Stati Uniti e 28 volte dall’Australia, prima di passare alle 10 di Regno Unito e Francia. L’Italia è stata capace una sola volta di aggiudicarsi la competizione, nel 1976 contro il Cile, con il recordman di vittorie in Coppa Davis Nicola Pietrangeli.

La Croazia, grazie alla vittoria sulla Francia per mano di ČilićĆorić, è stata così l’ultima nazione a vincere la Coppa Davis così come è nata: dall’anno prossimo una cordata di sponsor capitana da Gerard Piqué è riuscita a conquistare la fiducia della Federazione Internazionale con una serie di modifiche che hanno fatto storcere il naso a molti: sarà una rivoluzione e per gli amanti del classico non sarà facile abituarsi a una competizione completamente rivisitata.

Il nuovo format prevede la creazione di un evento annuale chiamato “Finali di Coppa Davis” (da disputare a novembre in una location da stabilire) al quale accedono dodici squadre qualificate dagli spareggi svolti a febbraio più le quattro semifinaliste dell’anno precedente e due wild-card. Si qualificheranno per i quarti di finali le squadre vincenti dei sei gironi all’italiana più le due migliori seconde classificate in incontri che prevedono due singolari e un doppio nella stessa giornata.

La nuova Coppa Davis segue il futuro: un calcio in faccia alle tradizioni per sposare il trend del denaro facendo passare l’appassionato e il tifoso per un semplice cliente. Non ci resta che aspettare la prima edizione per trarre un bilancio più opportuno, ma il tennis non deve sradicarsi dalle tradizioni che lo hanno reso uno sport meraviglioso.