Nel nostro racconto dei giovani talenti della Serie C, dopo aver conosciuto Manuel Ferrini della Sicula Leonzio, ci spostiamo in Toscana e precisamente a Carrara. Infatti, è il turno di Kevin Piscopo, ventenne centrocampista offensivo che sta disputando la sua seconda stagione nella Carrarese, nel girone A di Serie C. In prestito dal Genoa, dopo aver confezionato 3 gol nella sua prima annata tra i professionisti, Piscopo è stato confermato alla Carrarese di mister Silvio Baldini. Quest’anno, il suo rendimento è decisamente migliorato e, infatti, Piscopo ha già siglato 5 reti e confezionato 4 assist. Numeri che parlano da sé, ancor di più se consideriamo che Kevin parte spesso dalla panchina, per subentrare a gara in corso e mettere al servizio degli Apuani velocità e tecnica nel reparto offensivo.
Ciao Kevin, mi racconti quando hai iniziato a giocare e quando ti è nata la passione per il calcio?
Ho iniziato a giocare quando avevo 8/9 anni, alle scuole elementari. Inizialmente, essendo un bambino, giocavo solo per divertirmi e per passare del tempo assieme ai miei amici. Poi, man mano che sono cresciuto mi sono accorto che ero davvero appassionato e che potevo puntare un po’ più in alto. Tutto è cambiato quando sono stato contattato da una grande società, cioè il Genoa. Mi sono trovato davanti una grande possibilità. E soprattutto andare a giocare fuori casa rappresentava una grande soddisfazione per me e sentivo che era quello che volevo fare.
A che età sei andato a giocare al Genoa?
Sono stato chiamato dal Grifone quando avevo 14 anni.
Hai una squadra del cuore?
Fin da quando sono bambino ho sempre tifato la Juventus e anche oggi è la mia squadra del cuore.
Chi è il tuo idolo, il giocatore che guardi per impararne le giocate?
Il mio idolo è sempre stato in assoluto Ronaldinho, ma oggi ammiro soprattutto Dybala e Neymar. Il primo sia perché è nel mio ruolo, sia perché è della Juventus, il secondo per la tecnica, il dribbling e la velocità.
Fino a oggi nella tua carriera hai ricoperto diversi ruoli: trequartista, seconda punta, esterno destro di centrocampo e ala d’attacco. Qual è quello in cui preferisci giocare?
Il ruolo che preferisco è la seconda punta, perché fra centrocampo e attacco mi trovo più a mio agio e credo di aver più possibilità di esprimere le mie giocate tipiche.
Questo è il tuo secondo anno di prestito alla Carrarese; l’anno scorso vi siete fermati al secondo turno dei playoff. Quest’anno state viaggiando ancora più veloci: fin dove volete arrivare? Qual è il vostro obiettivo?
Noi certamente puntiamo alla vittoria del campionato e miriamo a fare molto meglio dell’anno scorso. Ci alleniamo e lavoriamo duro tutti i giorni e sappiamo che dobbiamo continuare a migliorarci per fare una grandissima stagione.
Com’è il tuo rapporto con mister Baldini?
Con mister Baldini mi trovo benissimo. È un allenatore preparato e sento di poter imparare moltissimo da lui. Infatti, a livello personale mi sforzo tanto a fare quello che mi chiede. Inoltre, anche a livello di squadra, Baldini è bravissimo a darci una motivazione in più, spronandoci sempre a dare il massimo in campo. Questa credo sia la sua migliore caratteristica.
Nella Carrarese, poi, condividi il reparto d’attacco con due simboli dell’attacco italiano degli ultimi anni: Tavano e Maccarone. Qual è il loro peso nello spogliatoio e nella squadra? E qual è il tuo rapporto con loro?
Il loro peso non si sente, perché Tavano e Maccarone non si sentono di un’altra categoria. Ci fanno sentire tutti uguali e il rapporto con loro è molto positivo, perché ci trattano benissimo e ci danno molti consigli. Credo che siano molto utili per tutta la squadra, ma anche per me, perché posso vedere ogni giorno quante qualità hanno.
Fra i tuoi compagni di squadra alla Carrarese o fra i tuoi ex-colleghi delle giovanili del Genoa, credi che ci sia qualche altro giovane pronto ad arrivare e a imporsi in Serie A?
Sicuramente il primo che mi viene in mente è Raúl Asencio, che gioca nel Benevento e che quest’anno ha già siglato due reti in Serie B. Poi, al Genoa ho giocato anche con Luca Matarese, che ha già debuttato in Serie A in questa stagione con il Frosinone e che penso possa imporsi velocemente.
Scrutando un po’ il tuo rendimento, quest’anno hai già segnato 5 gol e fornito 4 assist, mentre nella scorsa stagione ti sei fermato a 3 reti e zero assist. Considerando che entri spesso a partita in corso e che non sei una prima punta, direi che i numeri parlano per te. Ma in cosa senti di essere davvero migliorato rispetto a un anno fa?
Rispetto all’anno scorso mi sento migliorato fisicamente, ma soprattutto direi mentalmente. Anzi, più che migliorato direi maturato. Inoltre, essendo il mio secondo anno in Serie C, non sto soffrendo il periodo di ambientazione, perché conosco già il campionato.
C’è qualcosa su cui pensi di dover migliorare ancora molto?
Certo, ci sono molti aspetti su cui devo lavorare e su cui devo faticare. Penso che ci sarà sempre qualcosa su cui si può migliorare.
Qual è l’obiettivo personale che ti sei prefissato, se ce n’è uno?
Il sogno sarebbe arrivare in doppia cifra con i gol. Vorrebbe dire che ho tutte le carte in regola per puntare sempre più in alto.
Se dovessi presentarti a qualcuno che non ti conosce e che non ti ha mai visto giocare, quali sarebbero i tuoi punti deboli e i tuoi punti di forza che racconteresti?
Per quanto riguarda i miei punti di forza, direi il colpo di testa, la corsa e la tecnica, mentre per quanto riguarda i punti deboli, mi rendo conto di faticare nella resistenza e anche nella fase difensiva.
Come dicevamo, in questa stagione hai già timbrato il cartellino dei marcatori per 5 gol. Qual è stato il gol più bello o più importante?
Direi la doppietta alla Juventus Under23, innanzitutto perché la doppietta ha un sapore speciale, ma poi anche perché la Juventus è la mia squadra del cuore ed è stata una grande soddisfazione segnare proprio contro di loro. Credo proprio che quei due gol siano stati in assoluto i più sentiti per me.
Ora che stai riuscendo a importi in Serie C a solo 20 anni, immagino che tu stia guardando in avanti. Qual è il tuo obiettivo per le prossime stagioni?
Io voglio continuare a puntare più in alto, ogni stagione vorrei raggiungere un qualcosa in più. Il mio sogno rimane l’arrivare in Serie A, ma so che ci sono dei gradini da scalare.
E qual è la maglia che sogni di indossare?
Forse a sorpresa ti rispondo che non sogno di indossare la maglia della Juventus, nonostante l’abbia sempre tifata. Sogno di indossare la maglia del Genoa, la squadra che ha puntato su di me e che ha creduto in me.
E alla Nazionale ci pensi mai?
La Nazionale è il sogno più grande di tutti, anche se ci penso ancora poco, perché prima devo lavorare molto.