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Lugano: bene dietro, ma è mancato qualcosa davanti

Terza sconfitta consecutiva, per il Lugano di Fabio Celestini, da ieri sera al penultimo posto in graduatoria. Intendiamoci: perdere contro i campioni in carica, che godono oltretutto del grande vantaggio di giocare sul campo sintetico, non è certo un fatto imprevedibile. Tuttavia, come a Basilea alcune settimane fa, la partita è stata decisa da alcuni errori individuali. Infatti, non solo l’indecisione di Da Costa è stata fondamentale in occasione della rete su punizione di Sulejmani all’83’: gli errori di Junior sotto porta (al 26′ e al 61′) sono stati infatti pesantissimi, ciascuno a suo modo.

La prestazione, dicevamo, con Celestini che ha schierato i suoi con un tutto sommato inedito 3-5-2, con Fazliu leggermente avanzato alle spalle delle due punte Gerndt e Junior e, dietro, una tripla di centrali piuttosto solida (Čovilo, Sulmoni e Marić) con Mihajlović e Daprelà esterni. In particolare, l’ex difensore di Brescia e Palermo era chiamato a tenere a bada lo straripante Mbabu, che tanto bene ha fatto, la scorsa settimana, con la Nati.

I bianconeri, così disposti, hanno così chiuso bene la saracinesca dietro, tenendo tutto sommato a bada attaccanti di grande peso e forza fisica come Assalé a Hoarau (quest’ultimo formidabile, come sappiamo, nel gioco aereo), rischiando quasi niente nella prima frazione e subendo un po’ di più nella ripresa, quando i gialloneri hanno alzato pericolosamente il baricentro, cercando le soluzioni individuali, anziché i traversoni a centro area, sovente preda dei tre centrali avversari.

Assalé, in particolare, ha spaventato i sottocenerini con un gran tiro finito sul palo al 55′. Tuttavia, a essere decisiva è stata proprio una percussione, all’82’, questa volta di Sanogo, sul quale è intervenuto Sabbatini, forse con un po’ di ingenuità, commettendo fallo al limite. Posizione molto invitante, questa, per l’esperto Sulejmani il quale, infatti, non si è lasciato sfuggire l’opportunità, con la complicità involontaria di Da Costa (che, va detto, fino a quel momento si era ben disimpegnato).

Disappunto, a fine partita, da parte del tecnico Celestini (FC Lugano): “Sono già tre volte di fila che, alla fine della partita, siamo qui a dirci ‘peccato’. Va bene una volta, la seconda, ma adesso comincia a essere troppo. Non è più un problema di prestazioni, ma di raccogliere i frutti di ciò che facciamo in campo. Forse ci manca qualcosa a livello mentale, di agonismo e cattiveria: il problema è che prima segnavamo, ora meno. Ho visto molta rabbia negli spogliatoi, e mi auguro di vederla riversata in campo, domenica prossima, a Cornaredo”.

Il tecnico ha ben poco da rimproverarsi. Ha fatto un lavoro egregio, convincendo Čovilo a giocare al centro della difesa, e il serbo lo ha ripagato con un’ottima prestazione. Buona anche l’intuizione di schierare Fazliu alle spalle delle punte (Bottani aveva dei problemi fisici). È stato purtroppo tradito da Junior il quale, in ben due occasioni, ha avuto la palla del vantaggio, ma l’ha fallita. Buone, come sempre, le prove di Piccinocchi e Gerndt (pregevole il lancio con il quale, nella prima frazione, ha smarcato il brasiliano solo davanti a Von Ballmoos), mentre Sabbatini è apparso sotto tono.

I cambi, questa volta, non sono stati all’altezza. Va però detto che Brlek e Vécsei sono stati condizionati dal momento tattico dell’incontro, coi bernesi che avevano alzato molto il baricentro, mentre Bottani non era al 100% per via di una fastidiosa tonsillite. Ci ha provato, sull’1-0, il Figlio della città, con una bella azione personale: purtroppo però il pallone gli è capitato sul piede sbagliato, e la sua conclusione è andata fuori misura.

Peccato, dunque. Perché i bianconeri hanno giocato una bella partita, chiudendo bene, rischiando tutto sommato poco, e trovando anche buoni spazi per ripartire. Dal punto di vista tattico, l’incontro è stato preparato al meglio, segno che l’allenatore comincia a conoscere i suoi giocatori. Purtroppo, a essere in serata no sabato era proprio il finalizzatore: lo Junior visto prima della sosta, probabilmente, sarebbe andato a segno.

La situazione, ora, si fa difficile. Per fortuna dei ticinesi, lo Zurigo è riuscito a raddrizzare l’incontro che si giocava, in contemporanea, alla Maladière. Tuttavia, Sion e GCZ hanno fatto bottino pieno in casa, sorpassando i sottocenerini, ora al penultimo posto. È vero che, come diceva Piccinocchi a fine partita sabato sera, si tratta di una situazione che non disturba mentalmente la squadra, abituata a queste pressioni. Tuttavia, ora arrivano due impegni casalinghi consecutivi contro due squadre rivali dirette nella lotta per non retrocedere (Xamax appunto e Sion), e bisognerà fare dei punti. Per poter guardare la classifica, alle 18 di domenica 16 dicembre, al Letzigrund, dopo la partita contro lo Zurigo, con un po’ di tranquillità in più.

 

Published by
Silvano Pulga