Non è un mistero che il Gp di Abu Dhabi abbia chiuso un’era importante in Formula 1. L’addio alla categoria di Alonso, la separazione tra Raikkonen (ultimo campione del mondo con la Rossa) e la Ferrari, il passaggio di Ricciardo in Renault sono solo alcuni degli spunti che l’ultimo appuntamento della stagione ci ha lasciato. In particolare, l’interesse ora si sposta su quelle che saranno le nuove leve nel 2019, tra debuttanti assoluti e giovani alla prima esperienza in un top team. Andiamo ad analizzare i giovani in rampa di lancio.
Alzi la mano chi si aspettava di vedere una Sauber così competitiva, dopo le precedenti annate tutt’altro che positive. Fin da subito, il monegasco – al debutto in Formula 1 – ha confermato il suo enorme potenziale, riportando la monoposto elvetica a piazzamenti costanti in top 10 e a prestazioni degne di nota in qualifica. Una strategia discutibile non ci ha permesso di vederlo lottare con i primi nella prima parte di gara ad Abu Dhabi, ma i segnali sono promettenti. Ora, il futuro dipende da lui, ma se la Ferrari ha deciso di dargli una chance (anche se il contratto per ora rimane annuale) i motivi ci sono. Sarà interessante anche vedere come si evolverà il rapporto con Vettel, che sicuramente non vorrà farsi mettere i piedi in testa dal nuovo arrivato.
Una buona prima stagione completa, quella del francese. La Toro Rosso è leggermente in calo rispetto alle scorse stagioni (e il nono posto finale in classifica lo dimostra), anche se le power unit Honda si son dimostrate insolitamente affidabili e performanti. Gasly chiude la stagione con 29 punti e alcuni ottimi risultati, considerata la vettura – risultati che gli son valsi la promozione in Red Bull al posto di Ricciardo. La coppia Verstappen-Gasly rischia di regalare scintille, vista la tendenza del francese a non ascoltare gli ordini di scuderia durante la gara, ma con una vettura performante l’ormai ex Toro Rosso può regalare risultati egregi. Come per Leclerc in Ferrari, anche a Gasly è stato offerto un contratto annuale, per cui il francese dovrà dimostrare di essere l’uomo giusto per aiutare la Red Bull ad avvicinarsi ulteriormente a Mercedes e Ferrari.
Eh si, dopo 7 anni ci sarà un italiano al via per una stagione completa. Dopo il debutto dell’anno scorso – 2 gare in sostituzione di Wehlein, infortunato – Antonio Giovinazzi avrà finalmente la possibilità di mostrare il proprio valore in Formula 1, e sarà affiancato da Kimi Raikkonen. “Sicuramente passerò molto tempo a Hinwill per vedere cosa migliorare, così da essere pronti per i test di Barcellona e per Melbourne”: le potenzialità espresse dalla Sauber quest’anno sono importanti, e la stagione positiva ha risvegliato l’ambiente, ora ambizioso come non succedeva da tempo – secondo le parole di Giovinazzi, l’obiettivo sarebbe quello di lottare per diventare la quarta forza del campionato.
In McLaren, complici il ritiro di Alonso e l’addio a Vandoorne, passato in Formula E, abbiamo assistito a un ribaltone. Se il posto lasciato libero da Alonso è stato riempito da Carlos Sainz, il volante del belga passerà nelle mani del britannico Lando Norris, classe 1999 ma già vincitore di 2 titoli in Formula Renault e di un titolo in Formula 3. Norris avrà un anno (come Leclerc e Gasly) per dimostrare di poter andare forte anche nella categoria regina, come già dimostrato nei test a cui ha preso parte nel 2018. Nonostante la giovane età, Norris ha dimostrato maturità nelle sue prime dichiarazioni da pilota McLaren: “Questo inverno sarà tosto per me, dovrò allenarmi molto e ci sono molte cose da imparare per arrivare preparato al Gran Premio d’Australia a Marzo, ma la squadra mi sarà vicino e mi aiuterà. Sarà probabilmente la prima volta che non vincerò in una categoria da subito, ma gli obbiettivi sono a medio-lungo termine e il team mi aiuterà a far si che si possano realizzare il prima possibile”.
Anche in Williams, dopo l’annata peggiore nella lunga e gloriosa storia del team, si è optato per un cambiamento radicale. Stroll si trasferirà in Force India, dopo l’acquisto del team da parte del padre, mentre Sirotkin uscirà di scena. La nuova line-up è decisamente più interessante: se il ritorno di Robert Kubica può essere considerato come una sorta di miracolo sportivo, l’approdo in Formula 1 del giovane George Russell, già membro del programma Mercedes per i giovani piloti, è la logica conseguenza delle sue prestazioni in Formula 2, dove ha ottenuto il titolo al primo tentativo quest’anno. Il britannico sembra molto motivato, specialmente perchè condividerà i box con Kubica: “Sono estremamente entusiasta di essere compagno di squadra di Robert. Ovviamente Lewis e Fernando hanno detto quanto sia bravo e veloce, e su questo non c’è assolutamente alcun dubbio. Ma per di più è estremamente intelligente, ha tanta esperienza e penso che aiuterà davvero a riportare la Williams dove merita e dovrebbe essere”.