Non se ne può letteralmente più: in queste ultime due settimane se ne sono dette di tutti i colori riguardo Gonzalo Higuaín e la sua permanenza in rossonero anche per la prossima stagione, addirittura ponendo dei dubbi sulla proprietà, con possibili cessioni di quote azionarie di minoranza, subito fugati da Elliot.
Il presunto “mal di pancia” sarebbe nato la sera di Milan-Juventus, in seguito al calcio di rigore fallito dall’argentino e all’espulsione, piuttosto contestabile, rimediata nel finale di gara, costatagli due turni di squalifica: secondo più di qualcuno, l’ex bianconero avrebbe manifestato tutta la sua frustrazione per aver intrapreso una nuova avventura in cui non può essere competitivo o quanto meno giocarsela alla pari con la sua ex società, che lo ha di fatto scaricato per far spazio a Cristiano Ronaldo.
Nulla di più falso: Higuaín è sì deluso, perché queste sfide vorrebbe giocarsele ad armi pari (e attualmente il gap con i bianconeri c’è), ma la barca non vuole abbandonarla in quanto crede fermamente in un progetto, quello rossonero, destinato a essere vincente.
Negli ultimi giorni si sono però rincorse altre voci, ancora non ufficialmente smentite: secondo alcuni il Milan non avrebbe intenzione di riscattare a fine stagione il proprio centravanti.
Certo, il caso Bonucci ha lasciato il segno, ma pare che queste siano tutte falsità gratuite messe in giro per destabilizzare l’ambiente, compatto nonostante l’emergenza infortuni: perdere i 18 milioni di euro investiti per il prestito oneroso avrebbe poco senso, non sarebbe più conveniente acquistarlo a titolo definitivo e poi rivenderlo?
Intanto in queste ultime ore a metterci la faccia è proprio Higuaín, presentatosi al ricorso sull’eventuale riduzione della squalifica comminatagli direttamente a Roma, segno di fiducia in un progetto e in una squadra di cui si sente il leader tecnico.