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I talenti inglesi splendono in Germania

Jadon Sancho e Reiss Nelson sono due diciottenni inglesi (Sancho classe 2000, Nelson classe 1999) che stanno facendo faville in Bundesliga, rispettivamente col Borussia Dortmund e con l’Hoffenheim. I due sono molto amici e si mandano i complimenti a vicenda dopo che uno dei due fa una buona partita. E con undici reti e otto assist in tutte le competizioni, c’è tanto da scrivere.

Nelson e Sancho sono infatti cresciuti insieme giocando a Southwark (periferia di Londra) e vincendo il campionato Under 11 ai London Youth Games nel 2011. Sancho, formatosi poi nelle giovanili del Manchester City, è ora titolare del Borussia Dortmund capolista in Bundesliga, mentre Nelson, in prestito dall’Arsenal all’Hoffenheim ha già segnato sei reti in Germania con una media di un gol ogni sessantotto minuti risultando spesso decisivo entrando dalla panchina.

Stiamo parlando di due giocatori molto simili: veloci, ottima tecnica e una dose di talento enorme. Il tutto supportato da una crescita esponenziale negli ultimi mesi giocati in Germania. I calciatori inglesi non tradizionalmente non hanno una storia di grande successo all’estero, ma il vento ora sta cambiando. Prima infatti spesso erano i giocatori a fine carriera a trasferirsi, ora sono i giovani che non trovando spazio in Premier League preferiscono andare a giocare in altri campionati. E questo è sempre più spesso la Bundesliga. Nelle ultime due stagioni Sancho, Nelson, Lookman e Oxford hanno lasciato il Regno Unito per accasarsi in Germania. Segno di un cambiamento che sta avvenendo velocemente.

Il Borussia Dortmund ha pagato otto milioni di sterline per avere Sancho dal Manchester City nell’agosto del 2017, ai tempi uno dei minorenni più pagati di sempre. Un grandissimo affare però col senno di poi considerando che oggi vale cinque volte tanto. Coi gialloneri ha firmato un contratto fino al 2022 senza clausola rescissoria. Al City non lo ritenevano ancora pronto per la prima squadra visti i tanti giocatori a disposizione e così l’hanno lasciato partire.

Queste le parole di Sancho sul momento in cui ha scelto di partire per Dortmund e sul futuro dei giovani inglesi di talento: Mi sentivo pronto per il prossimo passo e ritenevo il Borussia Dortmund una grande squadra in cui continuare la mia carriera. Il mio livello di gioco sta salendo molto solo perchè gioco tanto e ho l’opportunità di dimostrare le mie capacità. Se i club inglesi non ti danno un’opportunità, andare all’estero è sempre una buona opzione. In Bundesliga se sei giovane credono in te e nelle tue abilità molto prima che in Premier League. Potrebbe non essere un bene per l’Inghilterra se i suoi giovani vanno a giocare all’estero, ma a livello personale credo sia giusto per i giovani giocare il più possibile e far vedere cosa sanno fare”.

Nelson ha confessato di aver chiesto molte informazioni all’amico prima di scegliere di intraprendere la sua stessa strada: Chiamavo Sancho ogni giorno per sapere come andasse in Germania e lui mi ha convinto a venire qui. In Bundesliga credono nei giovani e questa è la cosa più importante. Ci scriviamo spesso sopratutto il giorno prima delle partite augurandoci di fare bene. Essendo cresciuti insieme è molto bello”.

A conferma di quanto detto dai due ci sono i dati statistici. In Premier League infatti i giocatori Under 21 hanno giocato solo il 5,3% dei minuti totali contro il 14% dei coetanei in Bundesliga. Ora molte squadre della Bundesliga stanno mandando i propri osservatori a guardare i talenti inglesi nella rappresentative giovanili. L’offerta di poter giocare da subito in prima squadra invece di scaldare la panchina o giocare nelle seconde squadre potrebbe sicuramente attrarre altri a fare la stessa scelta di Sancho e Nelson, soprattutto vedendo anche i risultati praticamente immediati dei due.

Oltre ai già citati score individuali (cinque gol e otto assist per Sancho, sei gol e un assist per Nelson), anche l’intesa coi compagni sembra crescere esponenzialmente. Sancho e Alcácer hanno prodotto finora un gol ogni 49 minuti: nessun altra coppia offensiva in Europa ha fatto meglio. Molto bene anche il duo Nelson-Szalai: per loro una rete ogni 93 minuti, praticamente come Hazard-Pedro che rappresentano il tandem offensivo più prolifico della Premier League.

Sancho è sicuramente soddisfatto del suo momento di forma, ma rimane coi piedi per terra come dichiarato in un’intervista alla BBC: “Sono qui per fare il mio lavoro e per giocare meglio possibile. Rimango concentrato su ogni partita senza pensare troppo al futuro”.

Intanto si gode il presente, che l’ha portato il 12 ottobre a diventare il primo giocatore classe 2000 a esordire con la maglia dell’Inghilterra. Sancho è diventato così a diciott’anni il più giovane esordiente con la maglia dei Tre Leoni dal 1955 (Duncan Edwards). E giovedì sera ha giocato titolare a Wembley nell’amichevole vinta dalla squadra di Southgate 3-0 contro gli USA.

E tra non molto potrebbe arrivare il momento anche di Nelson, che ha fatto vedere ottime cose con l’Under 21 recentemente. Lui è consapevole di quanto Southgate segua i giovani e sia pronto a dare un’occasione a chi se lo merita e farà quindi di tutto per meritarsi quest’opportunità prima possibile. Intanto ha impressionato Nagelsmann, uno dei motivi per cui ha scelto l’Hoffenheim, che ha parlato così di lui: “Non avevamo in squadra giocatori con quella velocità e quell’abilità nell’uno contro uno. Reiss assomiglia a Gnabry, anche se deve ancora migliorare molto”.

A differenza dell’amico però, Nelson ha lasciato solo in prestito l’Arsenal, in cui si dice prontissimo a tornare dopo aver firmato quest’estate un rinnovo di contratto di cinque anni: L’Arsenal è la mia squadra. Sono li da quando avevo otto anni e voglio tornarci più forte di prima. Credo che ancora qualche mese o un anno all’Hoffenheim mi renderanno più forte dandomi la fiducia necessaria per fare bene all’Arsenal. Voglio diventare un giocatore importante per l’Arsenal e per l’Inghilterra”.

Sia Jadon che Reiss sembrano essere consapevoli che la cosa complicata sarà confermarsi ad alti livelli. Per avere una carriera da top player infatti non basta fare sfracelli sei mesi se poi si cade nel dimenticatoio. Bisogna continuare a lavorare duramente per avere un rendimento costante nell’arco di molte stagioni. Le idee però sembrano chiare per entrambi e nessuno pare intenzionato a sedersi sugli allori. Già rispetto all’anno scorso Sancho sta giocando molto di più e ha imparato a trovare la porta, cosa che non gli riusciva praticamente mai. Inoltre ora quando parte sulla fascia sembra imprendibile per chiunque, come visto sabato scorso quando ha fatti impazzire i difensori del Bayern Monaco con le sue accelerazioni.

Continuiamo quindi a tenere d’occhio questo ragazzi perchè a fine stagione potrebbero essere tra quelli per cui si scatenerà un’asta di mercato. In generale però facciamo attenzione a tutti i giovani inglesi perchè i risultati ottenuti dalle nazionali dei Tre Leoni negli ultimi due anni sono veramente importanti: vittoria dei Mondiali Under 17 e Under 20, degli Europei Under 19 e del Torneo di Tolone; semifinale agli Europei Under 21. Chissà se potremmo vederli all’opera in Premier League dopo questi moniti per le società arrivati dall’estero o se il loro campionato di riferimento rischierà di essere sempre di più la Bundesliga.