Primo Piano

Sette, per adesso

Tempo, ne è passato. Di acqua sotto i ponti, uh quanta. Sette anni di noi, una rinascita, un’evoluzione incredibile. Burocratica, soprattutto. Dal 15 novembre 2011, giorno della ripartenza di quel sito che all’epoca era già stato MondoPallone.net (dal 2007) e poi rifondato come MondoPallone.it, lo sviluppo è stato continuo.

Camaleontici, noi. Di difficoltà, ragazzi, neanche serve ricordarne quante ne abbiamo vissute e quante ne viviamo ogni giorno. Perché farsi spazio nel maremagnum di informazione sportiva che affolla il web oggigiorno è come presentarsi a Waterloo muniti di fionda. Ma ci siamo: combattiamo, facciamo il nostro, scagliamo qualche sasso qua e là, qualche nemico lo affondiamo. Possiamo competere? Sicuramente. Il nome che ci siamo costruiti in questi anni è autorevole, e lo diciamo a testa alta, ed è per questo che la trasformazione voluta ed effettuata (a partire dal nome: da MondoPallone a MondoSportivo) è stata importante perché ha tracciato una strada nuova da percorrere. Abbiamo esteso i nostri orizzonti, ampliato il raggio di discussione, ci siamo dati una veste ufficiale: MondoSportivo è una testata giornalistica, ha l’iscrizione al ROC, ha una redazione, presto spera di poter dar lavoro a tanti ragazzi. Mica facile: noi, un editore, non ce l’abbiamo. Noi siamo gli editori di noi stessi, ciò che incassiamo lo reinvestiamo totalmente in tecnica e professionalità. Nato come un hobby, pian piano una professione.

Ma tutto passa da una cosa fondamentale: il pubblico. I lettori. In aumento, di anno in anno, e questo vuol dire una sola cosa: lavoriamo bene. Sentire la fiducia delle persone che ci leggono è la cartina tornasole di un lavoro quotidiano che funziona. Avremo le nostre falle, i nostri problemi, i nostri limiti, ma siamo MondoSportivo. Per me, che scrivo, una seconda famiglia: nei momenti di difficoltà personali, basta un messaggio in redazione e tornano energie e sorriso. Più o meno, la stessa cosa che, tramite discorsi di sport, speriamo di trasmettere, noi tutti, a voi tutti.

Sette, per adesso. Ad Maiora.