Spalletti cambia e ne paga le conseguenze. L’Atalanta travolge la più brutta Inter della stagione
Squadra che vince non si cambia. Evidentemente però, non la pensa così Luciano Spalletti che a Bergamo cambia, quasi stravolge la sua Inter pagandone le gravi conseguenze. Atalanta-Inter finisce 4-1, una punizione severa per i Nerazzurri di Milano, ma giusta per quello che si è visto campo e per quello che probabilmente non si è visto.
Non si è vista infatti l’Inter oggi in campo, colpa di una rivoluzione nel modulo e negli uomini, che anche prima del fischio d’inizio sembrava fuori luogo. Spalletti si presenta all’Atleti Azzurri d’Italia con un 4-3-3 insolito e senza fantasia: fuori João Mário, il più in forma dei suoi, fuori Nainggolan, fuori Borja Valero, fuori Lautaro Martínez, insomma fuori il talento e dentro tanti muscoli. L’accoppiata inedita Vecino-Gagliardini, chiamati ad appoggiare Brozović in mezzo al campo, fa acqua da tutte le parti già dai primi minuti, e ciò si vede sia in fase difensiva che in quella offensiva. Un’Inter mai pericolosa in avanti nel primo tempo, in completa balia dell’avversario che, se non fosse incappato in un Handanovič super, avrebbe potuto chiudere i primi 45′ con due o tre gol di vantaggio. Superiorità, quella degli uomini di Gasperini, manifestata soprattutto sulle fasce: Hateboer e Gosens sembrano Roberto Carlos e Maicon nei rispettivi duelli con Asamoah e un inguardabile (ancora una volta) D’Ambrosio. A tal proposito, non si spiega la decisione di tenere fuori Vrsaljko, in un buon momento di forma dopo gli iniziali problemi fisici. Scelta che probabilmente Spalletti rimpiangerà, dopo aver visto le evidenti difficoltà dell’ex terzino del Torino, sia in fase difensiva sia in fase di spinta. Agli errori del tecnico di Certaldo, va aggiunta la fragilità psicologica dei singoli. L’espulsione tutt’altro che inevitabile di Brozović nel finale ne è la dimostrazione, così come l’ormai assodata trasformazione di Perišić da uomo chiave a giocatore mai incisivo.
Tanti i demeriti dell’Inter ma tanti anche i meriti della Dea. Gasperini sorride ormai da quattro partite e inizia a rivedere sprazzi di luce dopo mesi difficili. Gómez e Zapata sembrano finalmente tornati al top, e Iličič ha dimostrato ancora una volta di avere qualità da fuoriclasse. La pausa per le Nazionali, aiuterà il Gasp a ritrovare anche i pezzi pregiati che mancano in difesa. A Spalletti invece servirà per capire gli errori commessi, facendo sì che non si ripeta un’altra Atalanta-Inter.