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De Vrij si distrae, Icardi mai. L’Inter è sempre viva

83 minuti di sofferenza, poi un errore che poteva risultare decisivo per la partita ma soprattutto per la qualificazione. Chissà cosa sarà passato per la testa a Stefan De Vrij, vedendo il pallone entrare in porta sul tiro di Malcom, dopo quel disimpegno sbagliato a centrocampo che poteva costare all’Inter la possibilità di affrontare lo scontro diretto con il Tottenham con la possibilità di passare il turno con un pareggio.

L’1-1 di San Siro lascia un sapore dolce in bocca a Spalletti, consapevole di non aver evitato una sconfitta che sembrava ancora una volta certa, contro un Barcellona che sembra tornato quello dei bei tempi. Manca Messi eppure non si vede, Suarez è il solito cannibale, e il fatto che uno come Malcom faccia panchina, fa capire quale sia la reale qualità dei catalani. Probabilmente non si è sbagliato Massimiliano Allegri, che qualche giorno fa ha etichettato la formazione di Valverde come favorita ad alzare la coppa dalle grandi orecchie quest’anno. Una sottolineatura che rinvigorisce ancor di più l’Inter, consapevole di non aver sfigurato nel doppio confronto, e di aver retto con solidità alla strapotenza degli spagnoli. Errore a parte, De Vrij sembra ormai lavorare in perfetta simbiosi con Škriniar, dimostrando che la coppia è tra le più forti del panorama europeo. Un motivo ci sarà, d’altronde, se Suarez sia rimasto a secco nel doppio confronto con i Nerazzurri. Chi non è rimasto a secco è invece Mauro Icardi, a segno tanto per cambiare con un gol decisivo nei minuti finali. Nessuno spunto e pochissimi palloni toccati per 87 minuti, prima di fare ciò che sa fare meglio, ovvero il rapace d’area di rigore, e avventarsi su un pallone sporco in area trafiggendo Ter Stegen. La sua partita è la perfetta fotocopia di quella contro il Tottenham, con gli Spurs che ancora una volta sono costretti a farne le spese anche se indirettamente.

Alla sfida di Wembley che potrebbe valere la qualificazione mancano 26 giorni, tempo che servirà all’Inter per consolidare ulteriormente le certezze già acquisite. L’Inter si sta trasformando sempre più nella creatura voluta da Spalletti, cinica, solida e con origini argentine. E chissà se proprio contro gli Spurs, la creatura del tecnico toscano si tingerà ancor di più di Albiceleste con l’inserimento di Lautaro Martínez, un toro scatenato negli ultimi pazzi minuti di San Siro.