Il Milan si aggrappa al suo capitano: Romagnoli mette nuovamente la firma su 3 punti pesantissimi
Ancora lui, ancora nel recupero, sempre sotto la sua curva: settimana pazzesca per Alessio Romagnoli, capitano del Milan e uomo della provvidenza nella settimana più delicata dell’anno. Dopo il pallonetto al volo che ha schiantato il Genoa al 92′, il numero 13 rossonero ha vestito per la seconda volta in pochi giorni i panni del celebre “Cesarini” realizzando il gol della vittoria al minuto 97. Il Milan rimane aggrappato al quarto posto, infila la terza vittoria consecutiva e non subisce gol per la prima volta in questo campionato, e lo fa senza una lunga lista di titolari. Una scarica di adrenalina feroce per il popolo milanista, una spinta emotiva necessaria in vista delle due complicatissime sfide che il diavolo dovrà affrontare la prossima settimana.
Gattuso fa la conta degli abili e arruolabili e calcola i giorni che mancano alla prossima sosta per le nazionali: solo sette, ma sono comunque troppi. I rossoneri dovranno affrontare una settimana delicatissima in completa apnea con il tecnico calabrese che dovrà rinunciare a molti titolari sia con il Betis che con la Juventus. Questa sera a Udine il Milan ha pagato molto l’assenza di alcuni giocatori determinanti: per una squadra che fa del possesso palla la sua prerogativa, l’assenza contemporanea di Bonaventura, Çalhanoğlu, Biglia e (già da metà del primo tempo) Higuaín è stata assolutamente penalizzante. Tutti i calciatori abili nel fraseggio erano assenti a eccezione di Suso, unica fonte di ispirazione della squadra stasera, di conseguenza Gattuso ha dovuto schierare una squadra più muscolare e cauta nell’atteggiamento. Ne è conseguita una partita attenta in fase difensiva per i rossoneri che sono risultati pericolosi solamente in contropiede, non riuscendo mai a occupare con costanza la metà del campo bianconera.
Alcune occasioni il diavolo le ha avute, la più clamorosa sui piedi di Suso, al quale è mancato l’istinto del killer e ha fallito un autentico rigore in movimento. E quando la partita sembrava spegnersi sullo 0-0 ecco la zampata del capitano, arrivata dopo una serie stucchevole di passaggi in area di rigore. Gattuso in conferenza stampa ha parlato di giocatori che cazzeggiavano con il pallone in area avversaria ma in realtà sembrava che nessuno volesse prendersi quella responsabilità così pesante, tentare l’ultima conclusione della gara, con il pallone che si era trasformato in un’autentica patata bollente. Ci ha pensato il capitano, com’è giusto che sia: una bordata a fil di palo e tutti a festeggiare sotto la curva, con il brivido procurato dal Var che ha avuto il solo effetto di raddoppiare l’esplosione di gioia.
Segnali importanti, dunque, da parte del Milan: innanzitutto il carattere, aspetto su cui si era a lungo discusso prima, durante e dopo il derby con l’Inter. I rossoneri hanno conquistato 4 punti in 5 giorni oltre il 90′ e questo è indicativo della crescita di personalità; altro aspetto da non sottovalutare: nelle ultime due partite Donnarumma non è stato bucato da alcun avversario, solo da Romagnoli, ma in questa pazza settimana ogni palla che tocca il numero 13 finisce in rete, quindi conta relativamente. Infine, il rendimento delle cosiddette seconde linee: nonostante siano scesi in campo molti giocatori con un minutaggio sin qui scarso (vedi Abate, Bakayoko, Laxalt, Castillejo, Zapata), la squadra non ha perso punti per strada, aspetto fondamentale per poter affrontare la Juventus a San Siro con la testa un po’ più libera.
Dopo la gara contro la vecchia signora ci sarà la sosta. Una sosta benedetta per Gattuso, che potrà recuperare qualche effettivo per preparare l’ultimo scontro diretto di questo girone d’andata, in questo momento forse il più significativo, a Roma con la Lazio.