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Si alza il sipario sul Giro d’Italia 2019

C’era stata qualche anticipazione mesi fa con l’annuncio della partenza a Bologna, ma adesso abbiamo il quadro completo del Giro d’Italia 2019. La celebre corsa rosa, giunta all’edizione numero 102, è stata presentata nella giornata di ieri. Ventuno tappe da Bologna a Verona, dall’11 maggio al 2 giugno passando per la Puglia e per il Piemonte, ma senza toccare le isole. La prima cosa che è stata notata dagli appassionati è il disegno di un percorso orientato esclusivamente sul territorio italiano, senza partenze extraterritoriali come capitato in passato. Fa eccezione solo la 19/a tappa, una delle tre cronometro in cui l’arrivò sarà previsto nella Repubblica di San Marino.

Un Giro che ha preso ispirazione dal Tour proponendo una prima fase dedicata principalmente alle ruote veloci, che si daranno battaglia per accumulare punti in chiave classifica a punti. Successivamente si inizierà a chiamare in causa gli scalatori e i big di classifica con il top il 28 maggio, giorno del tappone da Lovere a Ponte di Legno; 226 km con arrivo in salita ma soprattutto passaggi su Gavia e Mortirolo, due tra le montagne che hanno fatto la storia di questa corsa. Il Monte Avena invece sarà il teatro dell’ultima tappa per i tentativi conclusivi di rivoluzionare la classifica generale da parte di chi magari ha poca dimestichezza con le prove contro il tempo e parte svantaggiato nella cronometro finale di Verona.

 

Un percorso che ha raccolto pareri discordanti. Piacciono alcuni passaggi e tra questi non possiamo dimenticare la prologo iniziale con l’affascinante salita di San Luca, che si alza sulla città di Bologna ed è un ritrovo piacevole per gli atleti amatori felsinei. Da citare anche la Cuneo-Pinerolo per gli amanti dell’amarcord. Qualcuno però non ha gradito la distribuzione delle salite, che rendono la corsa forse un po’ troppo morbida per i protagonisti. Quest’ultima osservazione fa pensare che difficilmente rivedremo un Giro come lo scorso anno in cui i colpi di scena si susseguirono e alcuni big accusarono la fatica a giorni alterni uscendo di scena dalla classifica generale.

Per Chris Froome, il vincitore dello scorso anno, sarà invece una corsa dura che avrà nel Gavia e nel Mortirolo la tappa regina. Il britannico, specialista delle prove contro il tempo, ha giudicato abbastanza impegnative le cronometro e ha lasciato un velo di mistero sulla sua prossima partecipazione alla corsa rosa. “Io ho ancora fame” fa pensare che Froome posa avere l’intenzione di fare doppietta, ma soprattutto riprovare quell’impresa che lo scorso anno fallì: la conquista nello stesso anno di Giro e Tour.