Roma a due facce, Roma a due identità, Roma che manda messaggi chiari all’Europa e torna in Italia, poi, priva di mordente. Non si spiegherebbero altrimenti le difficoltà in campionato, il ko interno con la SPAL, e subito dopo, le tre reti al CSKA Mosca. Di cui, due, griffate Edin Džeko. Un altro, che vive un periodo strano: 2 gol in campionato, in 8 presenze, 5 gol in Champions League, in tre partite. Evidente che si tratti di approccio diverso, chiaro e scontato affermare che in Europa ci sono motivazioni diverse, un po’ meno scontato è pensare che lo stile di Di Francesco si adatti di più alle competizioni internazionali, per una Roma che alla fine in Italia fa il suo, e fuori dall’Italia fa più, del suo.
Va ricordato inoltre che la rivoluzione sul mercato attuata in estate comporta il fatto che questa sia una Roma ancora in fase di sperimentazione: vedere l’inserimento di Luca Pellegrini sulla sinistra, vedere il posizionamento di Lorenzo Pellegrini sulla trequarti, là dove sta facendo molto bene.
Da capire la situazione relativa a Kluivert; ok i disagi muscolari, ma l’olandese deve ritrovare forma, personalità, mentalità. Assicura di voler restare, e di voler scalare le gerarchie. Di Francesco è uno che punta sui giovani e gli darà spazio, ma dal talento ex Ajax ci si aspetta, anche per quel DNA che ha, sempre qualcosina in più.