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Report vs Juventus, così è iniziata questa settimana

La settimana calcistica che si appresta a entrare nel vivo della Serie A è stata preceduta dal caso Report e dal discusso servizio che tirava in ballo la Juve e il sistema del bagarinaggio. Un’attesa prolungata, una vigilia in cui si fronteggiavano coloro pronti ad ascoltare le parole del famoso programma di Rai 3 e chi invece era pronto al boicottaggio considerandolo come un servizio fazioso. Il programma è andato in onda, ha mostrato intercettazioni e fatti drammatici avvenuti qualche anno fa con interviste e tutto ciò che comprende un servizio giornalistico.

Un peccato che tutto questo sia stato fatto passare come una crociata contro la Vecchia Signora, quando in realtà è stato preso il caso singolo della Juventus, in cui c’è stato anche un suicidio di un ultrà, per descrivere un fenomeno preoccupante che forse coinvolge altre curve italiane. Dai fatti raccontati si descrive un enorme business dietro a questi preziosi biglietti in cui sono coinvolti alcuni personaggi legati al mondo del tifo secondo il programma di Rai Tre. Tutto il sistema viene raccontato con grande semplicità. La cosa che ha più preoccupato e che sembra uscire fuori dalle intercettazioni mostrate è che le nostre società possano essere oggetto di ricatti. Nel caso in particolare si cita il famoso e altrettanto vergognoso striscione di Superga. Un episodio però che lo stesso Agnelli ha smentito indicando la sentenza che smentiva ciò di cui veniva accusato il capo della sicurezza juventina.

A tutto questo si aggiunge la proposta di Salvini di obbligare le società professionistiche a versare una parte dell’incasso per pagare il servizio d’ordine. Un’idea difficile da valutare: dietro c’è un principio che potrebbe essere giusto per non far ricadere sui cittadini i costi del calcio, però dall’altra ci sono le società che lamentano di pagare già abbastanza tributi allo stato. Nel complesso una situazione delicata con una certezza: dentro i nostri impianti la situazione violenza sembra essersi tranquillizzata, anche se c’è ancora molto da migliorare.