Quella di domenica sera nel derby contro l’Inter è una sconfitta che fa molto male al Milan, che oltre a perdere l’occasione di agganciare la zona Champions League dovrà cercare di ripartire quanto prima, conscio che d’ora in poi non saranno più ammessi passi falsi.
Il cammino è identico a quello di Montella un anno fa, con soli 12 punti nelle prime 8 partite di campionato: è inspiegabile l’involuzione della squadra, che sotto la gestione Gattuso si era distinta come terza forza del torneo e che, in queste prime settimane di stagione, ripresenta molti dei difetti venuti fuori solo un anno fa.
Altrettanto inspiegabile è come il tecnico calabrese abbia preparato la stracittadina: i rossoneri, grandi palleggiatori, non sono riusciti a imporre il proprio gioco e hanno subito in modo passivo gli avversari, e in più si sono dimostrati fisicamente piuttosto sulle gambe, non riuscendo a imbastire delle ripartenze adeguate e perdendo palla non appena superata la metà campo.
Una possibile giustificazione potrebbero essere le condizioni precarie di Kessié e Bonaventura, che han dovuto fare i conti, nei giorni precedenti alla gara, con dei problemi alla caviglia, ma pensandoci bene non è comunque ammissibile lo scempio a cui i tifosi milanisti hanno assistito: lo stesso Gattuso è adesso sulla graticola, bisognerà far bene in Europa League ma anche in campionato e qualora non arrivassero sei punti dalle sfide con Sampdoria e Genoa la sua panchina potrebbe essere davvero a rischio.
Nel mirino della critica è finito anche Gianluigi Donnarumma, che in occasione della rete di Icardi ci ha messo del suo con un errore tecnico (ha abboccato al contromovimento del centravanti nerazzurro, guardando solo lui – sbagliando – e non il pallone) inammissibile se hai un ingaggio di sei milioni di euro netti all’anno: il classe ’99 è chiamato a dare anche lui un qualcosa in più, le sue parate sono state spesso decisive ma in questo momento pare abbia bisogno di nuovi stimoli per migliorare e mostrare il meglio di se, pertanto la concorrenza di Reina, e magari qualche panchina in più, potrebbero certamente aiutarlo.
Unica nota lieta della triste serata di domenica è stato Alessio Romagnoli: il capitano rossonero si è dimostrato tra i pochi giocatori da Milan in campo, annullando di fatto Icardi e dominando la propria area di rigore quando chiamato in causa anche con interventi decisivi che sullo 0-0 hanno tenuto a galla le speranze dei milanisti di non uscire sconfitti dal derby.