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Il Madagascar raggiunge la fase finale della Coppa d’Africa. Tanta Francia dietro questo risultato

Se pensi Madagascar, la mente va diretta a quell’isola da vacanza posta di fronte la costa orientale dell’Africa nell’oceano Indiano. Per i patiti dei film d’animazione invece si possono tranquillamente citare Alex, Marty, Gloria e Melman e i pinguini, protagonisti della saga di animazione di successo firmata Dreamworks. Da ieri però il Madagascar è legato al mondo del calcio, perché la nazionale di calcio maschile ha raggiunto uno storico traguardo: la qualificazione alla fase finale della prossima Coppa d’Africa, in programma in estate in Camerun.

Il biglietto è stato staccato davanti al pubblico di casa del Vontvorona Stadium di Antatanarivo, la capitale malgascia, grazie alla prodezza di Rakotoharimalala, che nel recupero del primo tempo ha realizzato il gol vittoria contro la Guinea Equatoriale. Terza vittoria in quattro partite, così con due turni di anticipo la nazionale del CT francese Nicolas Dupuis si è ritrovata in paradiso. Un’altra favola calcistica dopo quella vissuta dal Panama, qualificato agli ultimi mondiali di calcio in Russia.

Il Madagascar è anche la nazionale dai cognomi impronunciabili come hanno sottolineato in molti. Una rosa con tanti nomi lunghissimi, una via di mezzo tra lo scioglilingua e la filastrocca, un duro impegno per chi avrà l’onore e l’onere di commentare la telecronaca degli “scorpioni” nella massima competizione per nazionali africane. Dietro questo exploit c’è molta Francia a partire dal già citato commissario tecnico. Gran parte dei giocatori in rosa infatti giocano a livello professionistico nei principali campionati transalpini e questo ha permesso loro di raffinare tecnica e acquisire una mentalità tattica. Una perfetta sinergia tra il calcio transalpino e molte nazionali africane; i campioni del Mondo hanno costruito il loro successo in Russia sfruttando l’aiuto di calciatori provenienti delle ex colonie, mentre molte realtà del continente africano sono cresciute grazie alla migrazione di molti loro giocatori verso i principali campionati professionistici europei e principalmente la Ligue 1.

Non tutto però è filato liscio in questa storica cavalcata. La qualificazione del Madagascar è stata macchiata dal sangue dei feriti e di chi ha perso la vita a settembre: una drammatica calca prima del match con il Senegal che ha ricordato come dinamica l’Heysel. Anche in questo caso il calcio non si è fermata e la partita si è disputata lo stesso. Una pagina di sangue in un capitolo importante per la storia calcistica di questa nazione.

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Elia Modugno