2002 (e fu vittoria), 2006, 2014. Da oggi, anche 2018. L’ItalVolley femminile approda per la quarta volta nella storia alle semifinali di un mondiale, e lo fa battendo proprio le padrone di casa: 20-25, 25-22, 21-25, 25-19, 13-15.
Sì, vittoria al tie-break, dove si son vissuti enormi brividi, a causa di un Giappone che ha provato a controbattere, riuscendo a mettere in difficoltà le azzurre, cambiando ritmo, gioco, anche mentalità. Brave a partire forte, le ragazze di coach Mazzanti; brave ad adeguarsi al gioco avversario, a replicare anche all’energia di un palazzetto tutto a favore delle avversarie. 8000 persone a tifare per le nipponiche, e un cuore grande così, tutto azzurro, uscito fuori soprattutto nei momenti di difficoltà.
A Kasadera, l’Italia si è dimostrata matura e con ancora ampi margini di manovra. Riguardo alla prestazione della Egonu, poi, diteci cosa bisogna aggiungere: 35 punti, trascinatrice, l’ultimo punto esploso con una potenza enorme di chiudere il discorso, far propria la partita, piazzarsi tra le magnifiche quattro del pianeta.
Tie-break, dicevamo: l’emblema del coraggio, dello stile, della voglia azzurra di rimediare, correggere, sviluppare, vincere. Era partito meglio il Giappone, poi il sorpasso azzurro sull’11-10 che ha lanciato l’Italia in semifinale. Decima vittoria consecutiva per l’ItalVolley. Tutto meraviglioso. Ultimo match delle final-six, contro la Serbia, per stabilire il primato nel girone (Pool G): turnover? Probabile, perché la testa è già oltre, anche se in qualche modo vincere consentirebbe di affrontare, nel turno a eliminazione diretta, la perdente di Cina-Olanda (l’altra sfida in programma dell’ultimo turno delle final-six, Pool H). Chiaramente, più si va avanti più si farà dura, ma la sensazione è che queste ragazze abbiano molto di più che del semplice talento, e lo stanno dimostrando con orgoglio, in quel Giappone che sta saggiando di giorno in giorno la grande forza azzurra.