Italia, una (possibile) base da cui ripartire
Nonostante il cambio di commissario tecnico, con Roberto Mancini che ha sostituito Gian Piero Ventura, la Nazionale italiana di calcio sta vivendo uno dei suoi periodi meno floridi: oltre alla clamorosa esclusione dal Mondiale, gli azzurri sono a secco di vittorie in gare ufficiali da circa un anno e nemmeno in amichevole sono riusciti a invertire la rotta (sotto la nuova gestione, infatti, è arrivato il successo solo in un’occasione, lo scorso giugno contro l’Arabia Saudita, compagine nettamente inferiore a livello tecnico e contro cui, addirittura, si è faticato più del previsto).
Sarà fondamentale cercare di ripartire al più presto, ma come?
Potrebbe essere lo stesso campionato italiano a dare qualche suggerimento a Mancini: la stagione è appena iniziata e a mettersi in mostra ci ha pensato anche qualche azzurro.
Riferimento particolare a tre calciatori, Federico Chiesa, Lorenzo Insigne e Federico Bernardeschi: tatticamente potrebbero essere quasi incompatibili, in quanto l’unica soluzione possibile per cercare di sfruttare il loro talento sarebbe quella di ricorrere al 4-3-3, cioè a uno schieramento che non prevederebbe in tale circostanza l’utilizzo di un centravanti vero, che andrebbe a penalizzare e non molto la fase offensiva.
A questo punto bisognerebbe inventarsi qualcosa, ma magari prendendo spunto dal Napoli di Ancelotti potrebbe essere più facile: e se l’Italia giocasse col 4-4-2?
Sarebbe sicuramente il modulo adatto per far giocare i tre uomini chiave del momento: Chiesa e Bernardeschi agirebbero sulle fasce, rispettivamente sulla sinistra e sulla destra, con l’intenzione di venire a giocare spesso in mezzo al campo e rientrare verso la porta, mentre Insigne giocherebbe molto più centrale, catalizzando le azioni offensive al fianco di un centravanti vero (che sia Immobile, Balotelli o lo stesso Cutrone), che per gli equilibri di squadra risulterebbe imprescindibile nel dettare i movimenti in avanti e nel far salire la squadra.