Il Monaco di Jardim non c’è più
Ieri è arrivata l’ufficialità: Leonardo Jardim è stato esonerato dal Monaco. Il drammatico inizio di stagione che ha relegato i monegaschi al terzultimo posto in classifica in Ligue 1 è stato fatale all’allenatore portoghese, che sedeva sulla panchina biancorossa dal 2014.
Una sola vittoria in questa stagione per il Monaco, che si presentava ai nastri di partenza forte del secondo posto ottenuto l’anno scorso. Il bottino in campionato però è stato più che esiguo finora, con tre pareggi e ben cinque sconfitte (le ultime tre consecutive). Male anche in Champions League, in cui i francesi sono stati battuti da Atlético Madrid e Borussia Dortmund.
Il Monaco aveva iniziato già col piede sbagliato il suo 2018-2019 perdendo contro il Paris Saint-Germain 4-0 la Supercoppa di Francia in Cina. il successo all’esordio in campionato è stato solo un’illusione, visto che da quel momento in poi sono arrivati solo risultati negativi: in particolare la sconfitta contro l’Angers e il pareggio col non certo insormontabile Nimes neo-promosso.
I monegaschi si sono così trovati in piena zona retrocessione, al terzultimo posto con appena sei punti, quattro in meno dei Reims quartultimo. L’ultimo ko casalingo contro il Rennes ha segnato il peggior avvio di stagione della storia del Monaco, che nel 2010-2011, anno chiuso con la retrocessione, a questo punto avevano otto punti. Tutto questo ha portato la dirigenza a prendere la decisione più sofferta: separarsi da un allenatore che ha fatto la storia nel Principato negli ultimi anni.
Jardim infatti, arrivato nel 2014 dallo Sporting Lisbona, si è reso protagonista di una doppia impresa leggendaria nella stagione 2016-2017: il Monaco infatti vinse clamorosamente la Ligue 1 arrivando davanti al Paris Saint-Germain e si spinse fino alle semifinali di Champions League, in cui si arrese solo alla Juventus dopo aver eliminato il Manchester City di Guardiola. Al portoghese va inoltre dato il merito di aver lanciato moltissimi talenti (su tutti ovviamente spicca Mbappé; ma non dimentichiamoci di Lemar, Mendy, Martial, Fabinho, Bernardo Silva e Carrasco per esempio) e di aver rigenerato la carriera di un giocatore che sembrava finito come Falcao.
Nonostante il ridimensionamento voluto dal proprietario russo Rybolovlev, con la cessione costante dei migliori talenti alle prime offerte alte, finora Jardim era sempre riuscito a tirare fuori il massimo e forse anche di più dai suoi ragazzi, anche quelli appena arrivati. Non sempre però le scommesse possono essere vinte e questo è quello che sembra essere successo quest’anno. Solo Grandsir ha convinto dei nuovi; male Chadli, Barreca, Lopes e Henrichs. Golovin invece non si è ancora visto essendo infortunato da due mesi. Per non parlare poi di Pelé, arrivato per sostituire un “totem” come João Moutinho e invece apparso finora disastroso. Lo stesso Falcao a trentadue anni ha bisogno di supporto per poter trovare il gol non avendo più lo spunto anche solo di due anni fa.
Tanta confusione si è vista finora in campo, con Jardim che ha provato a cambiare spesso modulo ma senza successo. Tanti, troppi cambiamenti con otto formazioni diverse schierate nelle prime otto giornate e giocatori che entravano e uscivano senza idee di volta in volta.
Sicuramente Jardim ha le sue colpe per questo’ inizio di stagione che l’ha portato all’esonero, ma non sempre si possono fare miracoli cambiando continuamente e avendo a disposizione giocatori sotto le aspettative. Forse questo è un Monaco troppo “povero” di talento, che deve cambiare obiettivi e prendere un allenatore più adatto a lottare per non retrocedere che a stare nelle posizioni di vertice. Le strade di Jardim e della squadra del Principato si separano prima che sia troppo tardi: entrambe potranno così conservare un bel ricordo dei migliori momenti vissuti insieme.