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Una difesa rinnovata ma sempre più solida. Giampaolo ha trovato la ricetta giusta per la sua Sampdoria

Nonostante i numeri siano dati inequivocabili e sotto l’occhio di tutti, a volte vengono sottostimati. E i numeri difensivi della Sampdoria non possono essere sottaciuti. Dopo otto giornate il rendimento è da grande squadra: solo quattro gol subiti, tra l’altro in quattro match diversi. In sostanza i blucerchiati non prendono mai più di un gol a partita. Neppure la Juventus, capolista a punteggio pieno, ha saputo fare meglio.

Anche se può sembrare sorprendente, non è certamente un caso che la Sampdoria sia la miglior difesa del torneo. Gran parte dei meriti vanno attribuiti a Giampaolo, che ha saputo dare compattezza a un reparto che si presentava profondamente rinnovato a inizio campionato. In estate hanno dato l’addio i due centrali titolari della scorsa stagione, Ferrari e Silvestre, partiti alla volta di Sassuolo ed Empoli. E sono arrivati l’ex napoletano Tonelli, in cerca di riscatto dopo qualche stagione da comprimario con il mentore Sarri, e il colosso gambiano Colley, proveniente dal Genk.

In realtà i due non hanno mai giocato insieme, visto che l’unico punto fermo è stato Joachim Andersen, impiegato in tutte le gare disputate. Il danese, classe ’96, dopo un anno di praticantato – era presente in rosa anche l’anno scorso, ma era sceso in campo poche volte – è stata la nota più lieta. È stato il più continuo del pacchetto arretrato, come testimonia la sua media voto (6.25). Non a caso l’ex Twente ha attirato su di sé le attenzioni di molte squadre europee, Inter compresa, che vorrebbe replicare l’affare-Škriniar. Sulle fasce Giampaolo si è affidato principalmente a Nicola Murru (a sinistra) e Bartosz Bereszyński (a destra). Entrambi, rispettivamente a 24 e 26 anni, sembrano aver trovato la giusta maturità calcistica, anche grazie a un impiego costante.

Ora, non sappiamo se la Sampdoria riuscirà a continuare su questi livelli. D’altronde sono passate solamente otto partite e uno dei problemi delle squadre di Giampaolo, storicamente, è riuscire a tenere alta la concentrazione per tutto il campionato. Ma la realtà va presa per quella che è: in mezzo ai trionfalismi nei confronti di una Juventus sempre più padrona, di un Napoli sempre più ancelottiano, di una Inter e di una Roma sempre più concrete, va inserita anche la Sampdoria. Sempre più solida, sempre più fedele alle idee difensive del suo allenatore.