Il Napoli di Carlo Ancelotti era chiamato a rispondere a distanza alla Juventus vittoriosa sul campo di Udine: di fronte il Sassuolo di De Zerbi, formazione che in questo inizio campionato ha mostrato come abbia ben assimilato i dettami del suo nuovo tecnico e sia diventato avversario ostico per tutti. Qualcosa, però, oggi, è andato per un altro verso.
E che qualcosa sia cambiato lo si capisce subito al 3′: Locatelli fa un retropassaggio a dir poco sciagurato, ne approfitta Ounas che stoppa di petto, dribbla anche Magnani e di potenza supera Consigli. Cambiano gli uomini (ben otto i cambi rispetto alla gara di Liverpool, confermati in pratica soltanto Albiol, Koulibaly e Ospina) ma non cambia l’approccio alla gara, con questo “nuovo” Napoli che, anche se smontato e rimontato ogni volta da Ancelotti che pesca dalla panchina e trova sempre nuove forze, continua, nel suo grande piccolo, la rincorsa alla Juventus, con tantissimo turnover, pressando altissimo e occupando ogni zona del campo con presenza e cattiveria agonistica.
E il Sassuolo? La squadra emiliana ha praticamente regalato il primo tempo ai partenopei, con De Zerbi che è dovuto correre subito ai ripari ad inizio ripresa: troppo acerbo Boga, talentino ex Chelsea, male assortiti a centrocampo Locatelli (forse il peggiore in campo) e Magnanelli, e con Consigli che si è trovato protagonista di un tiro al bersaglio soprattutto da parte di Zielinski (a cui ha dovuto dire no per ben due volte) e di Mertens: la squadra neroverde è crescita con il passare dei minuti, impegnando anche Ospina con una conclusione di Duricic, ma gli esterni Verdi e Ounas hanno fatto ammattire a più riprese la difesa ospite.
Nella ripresa, pronti via e dentro Bourabia e Berardi: da quel momento il Sassuolo ha potuto sfruttare meglio sia Boateng che Djuricic e si è finalmente reso pericoloso costringendo Ospina a una bella parata. E il Napoli è rimasto a guardare? Certo che no: il raddoppio partenopeo è stato sfiorato dal redivivo Ounas, servito da un ottimo Malcuit, che con il sinistro ha sfiorato il palo. Carletto ha voluto preservarsi togliendo Diawara (già ammonito e fin troppo nervoso) e ha inserito i muscoli di Allan e l’intelligenza tattica di Insigne e, dopo una grandissima parata di Ospina su un sinistro insidioso di Berardi, nel momento migliore dei neroverdi il Napoli ha piazzato il colpo mortifero con un copione fin troppo noto: percussione di Hysaj e pennellata di Lorenzo il Magnifoco nell’angolino alto, un gol da cineteca. Nel finale di gara, dopo l’intervento di piede di Ospina che ha negato a Babacar la gioia del gol della bandiera, il Sassuolo ha chiuso in dieci uomini per l’espulsione di Rogerio dopo un fallo su Callejon. La Juventus corre, ma alle pendici del Vesuvio non stanno certo a guardare.