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L’integralismo di Longo non ha pagato: Frosinone in ritiro per uscire dal tunnel

Copyright Gino De Meo (FB: @gdmfotografo)

Cinque sconfitte consecutive, peggior difesa della Serie A e attacco meno prolifico dei principali campionati europei. Questo lo score attuale del Frosinone che, nell’ultimo turno con il Genoa, ha tolto lo zero dalla casella dei gol fatti, ma è incappato in un altro ko. Se in occasione della prima rete rossoblù era stato lesto Piątek a battere sul tempo Sportiello e i difensori giallazzurri, non si può dire lo stesso sul raddoppio, propiziato da una disattenzione macroscopica da Salamon. Il centrale polacco ha dato il là, con un intervento piuttosto goffo, all’affondo del velocissimo Kouamé che ha servito al compagno di reparto il più facile degli assist per la sua doppietta personale.

La terza sconfitta di fila tra le mura amiche non è andata giù al presidente Maurizio Stirpe che, al termine dell’incontro, ha imposto il ritiro a tempo indeterminato per la squadra di Longo (confermato per il momento). Una mossa volta a far cementare il gruppo, chiamato domani a sfidare allo stadio “Olimpico” l’ostico Torino. Al patron non è affatto piaciuto l’atteggiamento dei suoi giocatori, la Serie A non è la B e al minimo errore si viene puniti dagli avversari. L’auspicio del numero uno ciociaro e dei tifosi è che questi giorni di lavoro in quel di Roma nel resort quattro stelle “Mancini Park Hotel” (mica male…) siano serviti a far ritrovare la rotta a una squadra apparsa troppo spesso arrendevole in queste prime uscite. Domenica scorsa l’inizio era stato molto incoraggiante, con una prima mezz’ora decisamente di marca canarina. Per portare a casa punti, però, occorre fare di più. Servono un gioco più incisivo e una cattiveria agonistica come quella vista nella famosa finale play-off con il Palermo. È questo quello che chiedono i sostenitori frusinati: undici leoni affamati e determinati a fare risultato a ogni costo.

Stirpe ha bacchettato il tecnico ex Pro Vercelli anche per l’eccessivo integralismo tattico. Il 3-5-2 utilizzato nelle prime sette uscite ufficiali (Coppa Italia compresa) è stato messo da parte con il Genoa, affrontato con un 3-4-3 che ha finalmente dato sostanza alla fase offensiva del Frosinone. Il modulo a tre punte ha valorizzato le qualità di Camillo Ciano, che, schierato largo a destra, è stato sempre nel vivo del gioco dei suoi, realizzando, su rigore, il primo gol giallazzurro in campionato. Il fantasista di Marcianise è stato determinante in B nella scorsa stagione e ha dimostrato di poter dare il suo contributo anche in massima serie. A Torino potrebbe tornare il 3-5-2 per dare più solidità in mezzo al campo, anche se così si perde di peso specifico in avanti e di conseguenza si rischia di lasciare troppo campo ai granata. Perché a questo punto non pensare a una difesa a quattro? Un 4-3-1-2 con Ciano trequartista o un 4-3-2-1 con il numero 28 canarino e uno tra Vloet e Soddimo in appoggio al rientrante Daniel Ciofani garantirebbero una buona copertura difensiva, un centrocampo compatto e un attacco meno prevedibile. Errare humanum est, ma è il momento di porvi rimedio.