Sette giornate interlocutorie. Lotta salvezza dai tanti scenari
Siamo arrivati alla settima giornata di Serie A e mentre si parla parecchio della lotta al vertice con la fuga senza rivali della Juventus, della corsa alle posizioni di rincalzo e sulle singole vicende che riguardano Inter, Milan, Napoli e Roma su tutte, poca attenzione è rivolta sulle zone basse della classifica, quelle che interessano alla lotta per non retrocedere.
Il campionato è solo all’inizio ma dopo un mese e mezzo qualche somma si può tirare. L’inizio tremendo del Frosinone lascia poche speranze ai gialloazzurri, serve un cambio di rotta repentino e non è così chiaro se il problema possa essere risolto con un avvicendamento in panchina. Il presidente ha mandato tutti in ritiro duraturo, probabilmente per risolvere dissidi interni allo spogliatoio, ma ciò che appare lampante è il pessimo calciomercato effettuato nella sessione estiva. I numeri sono impietosi: diciotto gol subiti e solo uno realizzato (su rigore) in sette gare giocate, solo un pareggio e ben sei sconfitte. Da questo si evince che non c’è solo un elemento su cui lavorare, è proprio l’intero impianto di gioco (e di giocatori) sotto accusa. Il tempo per rimediare c’è ma, in tutta onestà, crediamo che sia difficile risalire la china. Le vere armi a favore dei ciociari potrebbero essere il pubblico e lo splendido Stadio Stirpe.
Ultimo in classifica è il ChievoVerona. Per i clivensi la storia è leggermente diversa, la squadra non è stata costruita benissimo ma, a onor del vero, negli ultimi dieci anni l’impressione a fine mercato è stata sempre la stessa, eppure la salvezza è sempre arrivata. Anzi spesso i gialloblu hanno chiuso a metà classifica la propria stagione. Se per loro, quindi, non vale l’approssimativa occhiata alla rosa, bisogna fare attenzione ai numeri poco edificanti: ancora nessuna vittoria, cinque gol messi a segno e ben sedici subiti. Unica gioia di questo inizio di campionato il pareggio in rimonta all’Olimpico contro una Roma ancora in fase di collaudo. Ciò che pesa è soprattutto l’aspetto mentale, un’estate vissuta con la questione plusvalenze e il grave rischio (poi scongiurato) di una retrocessione d’ufficio. C’è ancora un punto di penalizzazione da recuperare ma crediamo che se non scatterà qualcosa nella testa dei giocatori, il Chievo potrebbe seriamente rischiare di salutare la massima serie, dopo undici anni consecutivi.
Dopo un pessimo inizio il Bologna di Filippo Inzaghi pare sia uscito dall’incertezza iniziale, manca ancora la fluidità di gioco che difficilmente vedremo, ma i risultati stanno arrivando. Come già dimostrato in laguna, il tecnico piacentino da bomber di razza e spregiudicato si è rivelato allenatore molto accorto alla fase difensiva. I frutti del suo lavoro stanno cominciando a venir fuori, tutto starà adesso nella continuità di risultati dei rossoblu. Il Cagliari si è affidato all’esperta guida di Maran, autore di veri e propri miracoli con il Chievo, al tecnico non serve avere una rosa eccelsa per arrivare alla salvezza ma una cosa è allenare i clivensi e un’altra i i cagliaritani, in una piazza che vuole togliersi soddisfazioni e raggiungere l’obiettivo il prima possibile. Quando i nuovi innesti Castro e Bradarić si inseriranno meglio nel gruppo, i rossoblu potranno rischiare meno di essere risucchiati nelle zone pericolose. Il Parma da neopromossa vola in classifica, per gli uomini di D’Aversa c’è ancora lo spettro di un anno fa con una sequenza terribile senza vittorie a metà stagione. Il gruppo è ben costituito, di problemi non dovrebbero essercene ma attenzione agli imprevisti e a come ne faranno fronte i ducali.
Chi ha raccolto meno di quanto meritasse è L’Empoli di Andreazzoli. Gioco e rosa non ci appaiono da retrocessione ma agli azzurri serve, a questo punto, una prova di maturità. Caputo e compagni devono dimostrare di non farsi condizionare da una sorte non proprio benevola in queste prime giornate e continuare a lavorare come hanno fatto finora. Una risalita in classifica è alla loro portata. Mentre l’Atalanta pare che sia solo di passaggio nelle parti basse della graduatoria, Udinese e SPAL dovranno far attenzione. I bianconeri di Velázquez stanno facendo bene e il tecnico spagnolo sta dimostrando di non essere una semplice meteora, ma l’attacco convince ancora poco: Lasagna e colleghi dovranno essere capaci di ottimizzare meglio le giocate e le palle gol, i periodi di magra sono sempre dietro l’angolo. Per i ferraresi ci sono meno dubbi, l’aver dato continuità al progetto dello scorso anno migliorandone la rosa non è che un ottimo segnale, ma i romagnoli hanno evidenziato qualche problema di troppo nella fase difensiva. Messo a posto questo fattore, Semplici potrà dormire sonni decisamente più tranquilli.