Le qualifiche del Gp di Russia a Sochi, sedicesimo appuntamento del Mondiale di Formula 1, hanno confermato ciò che si era visto nelle prove libere: Mercedes davanti a tutti, con le Ferrari a inseguire. Stavolta, però, è Valtteri Bottas a conquistare la pole position davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton, attualmente in testa al Mondiale con un cospicuo vantaggio su Sebastian Vettel, che domani partirà terzo davanti a Kimi Raikkonen. Bottas conferma dunque il buon feeling con il tracciato russo, che l’anno scorso gli ha regalato la prima vittoria di carriera – il finlandese fa segnare il nuovo record del circuito e mette tra sé e Hamilton un decimo e mezzo. Come detto, le Ferrari son più staccate: Vettel paga mezzo secondo, mentre Raikkonen rimane staccato di quasi 9 decimi.
Distacchi elevati per le due Ferrari, ma qui la pole non è decisiva come in altri tracciati: il lungo rettilineo di partenza, infatti, può mescolare le carte già al via. In ogni caso, la griglia di partenza viene già modificata dalle numerose penalità inflitte prima delle qualifiche: sono cinque, infatti, i piloti sanzionati con la partenza da fondo griglia per la sostituzione di alcune componenti sulle proprie vetture. Queste penalità hanno falsato la seconda sessione a eliminazione, che ha visto solamente 10 piloti concludere un giro cronometrato. Se per le due Red Bull (Ricciardo e Verstappen sono due dei piloti penalizzati) e Gasly (anche per lui modifiche nella power unit) la scelta è stata quasi obbligata, lo stesso non si può dire delle due Renault: Sainz e Hulkenberg non hanno alcuna penalità, ma il muretto ha optato per non prendere parte alla Q2 per poter scegliere liberamente la mescola di pneumatici alla partenza. E in ogni caso, i due piloti della Losanga partiranno appena fuori dalla top 10, in undicesima e dodicesima posizione.
La top 10, quindi, vede anche le due Haas e le due Force India, che si confermano attualmente in un ottimo stato di forma, mentre sorprende il fatto di vedere anche entrambe le Sauber: se la qualificazione di Leclerc in Q3 ormai non desta più stupore, vedere Marcus Ericsson tra i primi 10 in qualifica è sicuramente un evento al quale non eravamo più abituati – l’ultima partecipazione alla sessione finale di qualifica per lo svedese, infatti, risaliva a Monza 2015. Per la cronaca, Ericsson partirà decimo dietro a Grosjean, mentre il compagno di squadra Leclerc scatterà dalla settima casella dietro a Magnussen e a Ocon.
Continua invece il periodo nero di McLaren e Williams, ancora una volta invischiate nella lotta per non partire ultimi: Alonso chiude diciassettesimo (ma sarà penalizzato per il cambio di power unit, così come Hartley che ha chiuso appena davanti a lui) davanti a Sirotkin e Vandoorne. Disastro Stroll, che si piazza all’ultimo posto prendendosi mezzo secondo da Vandoorne, otto decimi dal compagno di squadra Sirotkin e 4 secondi da Hamilton.
Le prime fasi di gara si prospettano interessanti: la partenza determinerà molto probabilmente le strategie dei due top team – Bottas potrebbe lasciar passare Hamilton e fare da muro alle due Ferrari se le due Mercedes riusciranno a mantenere le prime due posizioni dopo la prima curva, mentre il discorso sarà ben diverso se la Ferrari riuscirà a inserirsi tra le due Frecce d’Argento o, addirittura, a guadagnare la testa della corsa. Nelle retrovie, sarà interessante vedere come le due Red Bull riusciranno a comportarsi e, soprattutto, quanto riusciranno a recuperare nel corso della gara. A metà gruppo, invece, occhio alla Renault, che seppur non veloce come dimostrato nelle gare precedenti, ha un vantaggio di strategia sui diretti concorrenti, che partono con le gomme usate in Q2.