Gli anni bui dei guai economici, dei continui cambi di proprietà, del fallimento e della retrocessione in Serie D, prima della rinascita con la dirigenza di Nicola Colombo, da ora sono solo un brutto, ma ormai concluso capitolo della storia del Monza. A circa un anno e mezzo dalla cessione del Milan alla proprietà cinese, Silvio Berlusconi e il gruppo Fininvest tornano ufficialmente a far parte del mondo del calcio, assumendo in via definitiva la guida della dirigenza brianzola: il Cavaliere riparte così dall’acquisto della totalità delle quote della società biancorossa e dagli investimenti in Brianza, terra a cui l’ex Presidente del Consiglio è da sempre fortemente legato, soprattutto per la sua residenza nella città di Arcore, a pochi chilometri proprio da Monza.
Un vero e proprio ritorno alle radici per Berlusconi, che dopo il trentennio di grandi successi in rossonero e l’improvviso abbandono della guida della dirigenza, ha deciso di puntare forte su una realtà totalmente nuova, certamente più piccola rispetto a quella del Milan, ma con interessanti potenziali di crescita sia dentro che fuori dal campo. E che oggi, dopo anni di delusioni e amare vicende extracalcistiche, inizia a sognare in grande come accaduto poche volte in passato, tornando a fantasticare su un grande ritorno in serie cadetta e un futuro passaggio in quella categoria solo sfiorata e mai raggiunta dai brianzoli: la Serie A.
A concludere una trattativa iniziata nelle ultime, torride settimane di agosto e definita con una rapidità quasi impensabile per realtà come la Serie C, è stata la firma apposta in mattinata dalle parti presso un notaio di Milano, a cui ha fatto seguito la prima conferenza stampa della nuova proprietà nella sede di Assolombarda a Monza. Il nuovo progetto dei biancorossi è stato presentato ufficialmente ai giornalisti dal Sindaco Dario Allevi, Nicola Colombo, ormai ex proprietario dei biancorossi che rimarrà comunque in carica come Presidente, e Adriano Galliani, scelto dalla dirigenza come nuovo amministratore delegato.
“Una grande parte di merito sulla riuscita di questa trattativa deve essere riconosciuta a Nicola Colombo e alla sua famiglia, che hanno avviato quattro anni fa questo percorso con il coraggio, sollevando la società dal fallimento e riportando in città un entusiasmo che pareva sopito per sempre. In due anni, sono riusciti a portarci nuovamente nel calcio che conta, avvalendosi di validi collaboratori e mantenendo i conti in ordine, cosa tutt’altro che scontata nell’attuale panorama calcistico. Con Colombo abbiamo lavorato bene, in sinergia, fino ad aggiudicarci il bando per la proprietà dello stadio e del centro sportivo Monzello per i prossimi 44 anni. Ritengo che tutto ciò abbia contribuito a catturare l’interesse del duo più vincente della storia del calcio, Berlusconi-Galliani. Hanno iniziato a seguire con interesse questa società e sono anche due brianzoli doc: sappiamo che ci faranno sognare in grande. Vogliamo rendere Monza la città dello sport di Serie A: abbiamo l’autodromo e abbiamo l’unica società di pallavolo in Europa a poter vantare in massima serie sia una squadra maschile che femminile. Ora tocca al calcio: alla vigilia del suo compleanno, Silvio Berlusconi ha deciso di non ricevere, ma di donare qualcosa di estremamente importante per Monza.”
Infine, è arrivato il turno di Adriano Galliani, nuovo amministratore delegato dei brianzoli, visibilmente commosso per questo ritorno nella sua città di nascita, ma che ha preferito lasciare i dettagli relativi al progetto della nuova proprietà a una futura conferenza stampa che sarà tenuta da Silvio Berlusconi: “Per me è una giornata di grande gioia, emozione e commozione. Grazie a Silvio Berlusconi posso realizzare un sogno: tornare nella squadra del mio cuore, in cui arrivai nel settembre del 1975 come giovane imprenditore, entrato grazie ad Aurelio Cazzaniga. Trovai un bel gruppo di imprenditori, con Felice Colombo come vice presidente, destinato a fare molto bene. Il Monza ha sempre fatto parte della mia vita. Anche quando iniziai a collaborare con Berlusconi, mi misi a disposizione per lavorare notte e giorno per lui, ma a una condizione: avere la possibilità di seguire il Monza, sia in casa che in trasferta. Tradotto, se mi fossi trovato a lavorare a Trieste e il Monza giocava a Catania, avrei dovuto avere il tempo e i mezzi per arrivare in Sicilia e seguire la partita. Berlusconi mi diede l’ok e così non mi persi nemmeno una partita, invitandolo anche allo stadio quando il Milan venne a giocare qui negli anni ’80. Ma anche dopo aver lasciato il mio ruolo da vice presidente qui per passare al Milan, l’amore per questa squadra non è mai cambiato: tutti sanno che negli spogliatoi a fine partita chiedevo sempre il risultato delle partite del Monza. E allo stesso modo ho festeggiato a lungo dopo la promozione dalla Serie D alla Serie C di due anni fa”
“Il Monza è nel mio DNA. Mia madre era parente di un presidente del Monza degli anni ’30, Gaetano Ciceri, e mi portava a vedere il Monza. Lo seguo da quando ho cinque anni, le mie prime lire guadagnate le ho spese per acquistare azioni del Monza. Sono passati ormai 43 anni dal settembre 1975 e sono felice di essere tornato qui. Io ora torno a casa, perché io sono sempre stato del Monza: ho semplicemente fatto 31 anni in prestito al Milan. Ho rifiutato offerte importanti anche da club di grande livello, ma ho sempre detto che sarei tornato nel mondo del calcio solo a Monza. Siamo felici che Colombo rimanga come presidente, perché ci lascia una squadra con i conti a posto e pure prima in classifica in Serie C.”
“Com’è nata questa trattativa? Tutto è cominciato da una mia chiamata a Nicola e Felice il 31 agosto. Non ci siamo scritti niente, nemmeno una mail. Siamo andati avanti grazie alla reciproca fiducia, frutto di una conoscenza di 40 anni, e in Brianza siamo abituati a mantenere la parola data. Che cosa significa quest’operazione per Berlusconi? Lui ha voluto fare qualcosa per questo territorio che conosce bene. Nel ’79 lui già viveva da qualche anno ad Arcore, da cui si possono addirittura vedere le luci del Brianteo quando accese di sera, e per questo si sente brianzolo. Ha sempre amato lo sport e il calcio, così come Paolo (Berlusconi) e Confalonieri e tutto il gruppo dirigente, in passato ha tentato di mettere in piedi anche squadre di altri sport come pallavolo, baseball, hockey, fino a tentare l’acquisto dell’Armani di basket. Ma Berlusconi sta recuperando grande entusiasmo per il calcio. L’altra sera mi ha chiamato soddisfatto al termine di Monza-Renate, se l’era vista tutta e sembrava contento. Se ritrova l’entusiasmo possiamo fare grandissime cose. Che somma è stata versata per l’acquisto? Non lo dirò precisamente, ma i numero che ho letto sui giornali sono vicini alla realtà.”
“Che giocatore sogno di portare al Monza? Parlerà Berlusconi, i sogni me li tengo per me finché non parla lui. Trovo comunque una buonissima squadra, con un forte centravanti come Cori, un buon portiere, un ottimo allenatore come Zaffaroni e un bravo direttore sportivo come Antonelli. A proposito, ci tengo a smentire tutte quelle voci che ho letto sui giornali: noi siamo molto soddisfatti dell’attuale staff tecnico e andremo avanti così. Sul mercato interverremo, sto già spronando Antonelli per l’acquisto di alcuni giocatori, ma non vogliamo alterare gli equilibri dello spogliatoio.”
“Come riavvicinare i tifosi? Saranno la crescita e i risultati a creare e ad allargare il nostro pubblico. Faremo sicuramente un lavoro sul territorio, ma senza successi non si va da nessuna parte, vale per tutti gli sport. Sogno un derby Milan-Monza? I sogni non si possono bloccare. Quando? Io lo sogno fra due anni. Ma come la prenderà il mio cuore, ne riparleremo quando succederà.”